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Termovalorizzatori in Sicilia, Lombardo in Procura

Il governatore dai pm a Palermo con un giorno di anticipo. Oggi le perquisizioni nelle sedi di tutte le associazioni temporanee di impresa, delle società consortili e delle agenzie pubbliche interessate alla costruzione degli inceneritori

PALERMO.  Il governatore siciliano Raffaele Lombardo in serata ha raggiunto gli uffici della Procura di Palermo per essere ascoltato dai Pm che indagano su presunte infiltrazioni mafiose e irregolarità nella realizzazione dei termovalorizzatori in Sicilia. Sarebbe stato lo stesso Governatore, che è stato visto entrare al Palazzo di Giustizia, a chiedere di anticipare l'audizione prevista per domani.    
Lombardo viene sentito come persona informata sui fatti, dopo le sue denunce pubbliche sul business dei termovalorizzatori, dai sostituti Nino Di Matteo e Sergio De Montis e dell'aggiunto Leonardo Agueci che conducono l'inchiesta. Un'indagine che ha portato oggi a una serie di perquisizioni nelle sedi di decine di imprese di tutta Italia e alla Agenzia regionale per i rifiuti, ente appaltante delle gare.
Le perquisizioni sono state eseguite a Milano, Roma, Palermo, Cagliari, Caltanissetta, Enna e Agrigento.
Gli inquirenti avrebbero già riscontrato alcune anomalie nell'ambito degli ingenti flussi finanziari attorno all' operazione dei termovalorizzatori e adesso stanno indagando per verificare non solo l'esistenza di infiltrazioni della mafia ma anche di eventuali episodi di corruzione e altre irregolarità.
L'avviso di gara per la realizzazione dei termovalorizzatori venne pubblicato nel 2002 dall'allora commissario straordinario per l'emergenza rifiuti della Regione siciliana. Le gare furono aggiudicate a quattro associazioni temporanee di impresa, costituite da varie società di tutta Italia interessate alla costruzione dei termovalorizzatori a Bellolampo a Palermo, a Casteltermini (Agrigento), a Paternò (Catania) e a Augusta (Siracusa). Dopo le dimissioni dell'ex governatore Totò Cuffaro, il nuovo governo di Raffaele Lombardo ha deciso di sospendere il piano dei rifiuti e di annullare le gare per i termovalorizzatori alla luce anche di un pronunciamento dell'Alta Corte europea che ha rilevato anomalie nei bandi di gara.
Nei giorni scorsi Lombardo ha presentato in Procura un dossier sul business dei termovalorizzatori.

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