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Unità d’Italia, per i siciliani resta un’incompiuta

Sondaggio di Demopolis per il 150° anniversario: appena il 39% crede si sia trattato di un passaggio in grado di portare ad un'effettiva unificazione tra l’Isola e il resto del Paese

PALERMO. A 150 anni dallo sbarco dei Mille a Marsala, il tema dell'Unità d'Italia resta, per oltre il 70% dei siciliani, decisamente attuale. Pur non ricordandone, a maggioranza, l’anno esatto, i siciliani ritengono giusto celebrare il 150° anniversario dell'unificazione nazionale, non solo per riviverne la ragioni più profonde (45%), ma anche per riflettere sulla coesione del Paese e sulle differenze di crescita economica tra Nord e Sud (41%). Sono questi i sentimenti prevalenti nell'isola, nel giorno in cui il Capo dello Stato celebra a Marsala lo sbarco dei Mille.
I dati che emergono dall'indagine dell'Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis - realizzata su un campione di 800 intervistati rappresentativo dell'universo dei cittadini siciliani maggiorenni - confermano che anche oggi, sia pur senza i significati epici di un tempo, l'Unità d'Italia rappresenta per il 67% dei cittadini una conquista irrinunciabile, anche se in larga parte ancora incompiuta. Soltanto per il 20% si tratta di un passaggio storico modificabile.
Una ricorrenza in chiaroscuro, quella odierna: per il 46% dei siciliani, infatti, la spedizione dei Mille rappresentò per lo più una conquista del Nord, con la successiva annessione del Mezzogiorno al Regno Sabaudo. Appena il 39% crede si sia trattato di un passaggio in grado di portare ad un'effettiva unificazione tra la Sicilia e il resto del Paese.
Colpisce il giudizio fortemente negativo espresso dai cittadini, il 55% dei quali pensa oggi che l'Unità sia stata per la Sicilia decisamente negativa e penalizzante sotto il profilo economico. Ma la criticità sul processo storico - secondo i dati dell'indagine - non intacca, nei siciliani, l'orgoglio di dichiararsi cittadini italiani (78%). Nonostante la valutazione critica sulle attese in parte tradite, resta comunque alta nell'Isola l'ammirazione per Garibaldi, considerato condottiero coraggioso ed assoluto protagonista del Risorgimento.
Il 47% degli intervistati considera tuttavia a rischio l'unità del Paese, conquistata 150 anni fa: un dato che appare frutto del dibattito in corso sulla riforma dello Stato e sul federalismo, ma anche di tensioni autonomiste e secessioniste, di prevalente ispirazione leghista. Sono probabilmente queste alcune delle ragioni di fondo che - secondo i ricercatori di Demopolis - inducono un siciliano su due ad esprimere un giudizio critico sugli effetti dell'unificazione, 150 anni dopo lo sbarco dei Mille a Marsala: se circa la metà del campione crede che l'Unità d'Italia sia stata positiva per tutte le regioni del Paese, Sud incluso, il 45% dei siciliani ritiene invece che sia stata un bene soprattutto per le regioni del Centro-Nord.

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