PALERMO. Sono le due del pomeriggio, c'è un tifoso nella folla davanti all'ingresso della curva Nord del Barbera: "Ma da dove si entra? Da quanto tempo non venivo allo stadio...". Forse dal primo anno in A con Guidolin, quello dei trentamila abbonati, quello dell'entusiasmo dilagante. Per una giornata a Palermo è tornata la febbre rosanero dei giorni migliori. Lo si capisce subito, intorno all'una e mezza, quando trovare un posto per la macchina diventa impossibile, se non ai margini di viale Lazio. A quasi due chilometri dal catino. Poi a piedi, accanto ai tifosi, bambini con le maglie di Miccoli, ragazzi con quella di Corini, nonni che parlano di Vernazza. C'è fiducia, lo si legge nelle gettonatissime t-shirt che spingono alla Champions League con uno slogan in dialetto, nei cartoncini A4 stampati per la coreografia della Nord. E chissenefrega della scaramanzia, e chi se ne importa se la Sampdoria ha due risultati su tre. Eppure c'è chi ricorda che proprio i blucerchiati spezzarono il sogno Champions nel 2004-2005, vincendo 1-0 con un rigore contestatissimo, in un sabato sera di aprile. Una rondine non fa primavera, nemmeno alle porte dell'estate. "Santa Rosalia ci fa la grazia e vinciamo 3-0", sentenzia il massimo rappresentante dell'ottimismo, un panellaro che fa affari d'oro nei pressi del Cto.
L'urlo della vecchia Favorita si sente già in via De Gasperi, dentro è una muraglia rosa spezzata dallo spicchio di curva a tinte blucerchiate. "Palermo sogna una notte di stelle", dice lo striscione della Nord. Sarà solo un pomeriggio di cielo azzurro, con il sole che per un volta non regala il sorriso a una città che ha bisogno di continuare a credere in qualcosa di grande. Magari affidandosi per una volta a un altro santo. Ci ha già pensato il panellaro davanti al Cto: "Ora chiediamo un favore a San Gennaro perché domenica, noi tifiamo Napoli, tiè".
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