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Palermo, ora la Champions è una chimera

PALERMO. Era un sogno, adesso è una chimera. La notte di stelle della Champions League dista ora anni luce per il Palermo. La Samp vede invece un cielo sempre più blu, come cantano i suoi tifosi sulle note di Rino Gaetano. Miccoli tiene acceso il lumicino, pareggiando su rigore il vantaggio fotocopia dei blucerchiati firmato Pazzini. Ma nell'ultima giornata servirà un miracolo per scavalcare i doriani e prendersi il quarto posto.
Come si prepara una partita per pareggiare? Delneri aveva detto che non lo sapeva. In realtà il tecnico blucerchiato ha messo in campo una squadra chiusa, con una difesa granitica e un centrocampo pronto a rompere le iniziative rosanero. Palombo e Tissone, muscoli e grinta in linea mediana, Gastaldello e Lucchini quasi invalicabili dietro. Cassano e Pazzini pronti ad approfittare delle incertezze della difesa rosa. Il Palermo non ha ripetuto le imprese del Barbera cui aveva abituato i tifosi. Cavani generoso ma non incisivo come al solito, Pastore illuminante solo a tratti, Miccoli anima e fantasia nonostante qualche acciacco fisico. Difesa un po' distratta con Goian che non ha dato la giusta sicurezza a Kjaer. Inesauribili ma anche imprecisi i terzini Balzaretti e Cassani. Sufficienti Nocerino e Migliaccio, non trascendentale Liverani. Prime battute spezzettate, la posta in palio è enorme, la partita tesa.  Kjaer salta subito su Cassano e lo colpisce alla nuca, Palombo entra duro su Miccoli. Il primo a provarci è Pastore sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Liverani. Il suo destro però si perde alto. Poi un altro scontro: Migliaccio salta col braccio largo e dà una manata sul naso di Mannini.
La Samp è molto chiusa, d'altronde a Delneri un pari starebbe benissimo.  Così sono gli uomini di maggior talento a doversi sforzare per trovare il varco giusto. All'8' Miccoli apre per Balzaretti, cross dalla trequarti, Cavani incorna la palla finisce fuori. Al 9' Cassano, fa una giocata delle sue, scaglia un gran tiro da posizione impossibile, Sirigu ci mette i pugni. Al 12' Liverani pesca Cavani, girata al volo imprecisa. Partita che va a fiammate. Al 17' Pastore ci prova dalla distanza, il suo destro si spegne a lato di poco. Al 24' ci prova ancora Cavani di testa, su un bel cross di Pastore. Fuori di un soffio, a Storari battuto. E' l'occasione più grossa di un primo tempo bruttino.  Il Palermo riparte forte, con qualche errore in fase di appoggio, ma con la volontà di schiacciare la Samp nella sua metà campo. Al 5' Miccoli prova ad accendere la luce con un rasoterra basso sul primo palo, Storari è attento.

Ma la Samp è all'erta, al 9' la difesa rosa perde di vista Mannini che dribbla Sirigu e viene steso. Rosetti non ha dubbi: rigore e Sirigu ammonito. Dal dischetto va Pazzini che spiazza l'estremo difensore rosanero.  Per il Palermo, l'impresa diventa impossibile. Rossi butta dentro Hernandez e fa uscire Cavani. I trentaseimila della Favorita (record di spettatori) non si arrendono e incitano a gran voce, la squadra però sembra un po' rintronata. Passaggi fuori misura, tanta foga, ma pochissime occasioni.  Fino al 21', quando Zauri taglia la strada a Miccoli, lanciato a rete. Il numero 10 salentino  ruzzola a terra, Rosetti pareggia il conto dei penalty. Al Pibe di Nardò non tremano le gambe, solita rincorsa a singhiozzo e gran botta. Il Barbera esplode. Ricomincia il sogno.
La partita diventa bellissima per qualche minuto. Al 25' Mannini fallisce il nuovo vantaggio su assist di Cassano. Sul capovolgimento Miccoli spaventa Storari con una botta di sinistro sul primo palo. L'estremo difensore blucerchiato si supera e devia in angolo.
La spinta rosanero diventa intensa, ma si ha sempre la sensazione che la difesa blucerchiata possa avere la meglio. Sarà così. Miccoli non sta benissimo, stringe i denti, ma al 33' lascia il campo a Budan, con il meritatissimo tributo dei tifosi per una stagione fantastica. Proprio al croato capita la palla che poteva cambiare la storia. E' il 38', Pastore spara da fuori, Storari respinge e il numero 20 sbaglia da solo davanti alla porta, mandando fuori di testa. Un vero spreco. Un offside fischiato a Hernandez, con l'uruguaiano lanciato a rete, è l'ultimo sussulto della partita. La "finale". Pareggiata, probabilmente persa.

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