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Palermo, tentò di uccidere un operaio: condannato a sette anni

Salvatore Maronia, 21 anni, secondo l'accusa nel marzo del 2009 accoltellò Giuseppe Favaloro, 38 anni. Sullo sfondo un delitto avvenuto due anni prima negli stabilimenti di Fincantieri

PALERMO. Il gup di Palermo Marina Pitruzzella ha condannato a 7 anni di carcere, per tentato omicidio, Salvatore Maronia, 21 anni, che, a marzo del 2009, cercò di uccidere a coltellate Giuseppe Favaloro, 38 anni. Sullo sfondo della vicenda un delitto avvenuto due anni prima all'interno degli stabilimenti Fincantieri di Palermo. Secondo l'accusa, infatti, ad armare la mano del giovane sarebbe stata la convinzione che Favaloro avesse istigato suo padre, Giuseppe Maronia, ad assassinare Stefano Tomaselli, un altro operaio che lavorava per l'azienda ucciso a colpi d'arma da fuoco nel 2007. Il giudice nel corso del processo ha disposto una perizia psichiatrica sull'indagato, assistito dall'avvocato Giovanni Di Trapani, che ne ha confermato la capacità di intendere e volere. Maronia, che dopo l'aggressione si costituì, ha sempre negato di avere voluto ammazzare la vittima: "Giocavamo a carte e abbiamo litigato per la partita - ha raccontato - c'é stato un malinteso, non volevo colpirlo, poi quando ho visto il sangue mi sono impaurito e sono scappato". Pur ritenendolo capace di intendere e volere, il perito ha sostenuto che Maronia soffrirebbe di un disturbo dell'adattamento con umore depresso. Favaloro, colpito alla gola, fu sottoposto ad un intervento chirurgico. Per il legale dell'imputato, la Procura avrebbe dovuto contestare il reato di lesioni e non quello di tentato omicidio.

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