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Palermo, università: verso il riequilibro del bilancio

PALERMO. L'Università di Palermo chiude il bilancio preventivo 2010 riequilibrando i suoi conti e puntando su studenti e ricerca. Lo strumento approvato, dopo 4 mesi di esercizio provvisorio, si chiude tecnicamente con 13 milioni di euro di disavanzo ma virtualmente in pareggio visto che metà della cifra, 6 milioni e mezzo, sarà coperta con il finanziamento straordinario previsto dalla Finanziaria regionale (e da altre competenze che derivano dal vecchio mutuo per la ristrutturazione del Policlinico), e l'altra metà serve ad ammortizzare parte del debito delle precedenti gestioni.     "Fino al 2008 - dice il rettore Roberto Lagalla - il disavanzo si attestava intorno ai 35 milioni di euro, coperto, finché ce n'é stato, dall'avanzo di amministrazione. Nel 2009 siamo riusciti a contenerlo a 19 milioni di euro, nonostante i 7 milioni di tagli dell'Ffo. Quest'anno abbiamo raggiunto un risultato che considero straordinario, considerato che riusciamo a ripristinare le risorse per la ricerca, a investire il 33% in più a favore degli studenti, a cominciare ad ammortizzare i debiti pregressi". Tra qualche mese, in sede di bilancio consuntivo 2009, il complesso dei debiti sarà definito precisamente. "In questo momento - ha aggiunto Lagalla - presumiamo che si attesti sui 29 milioni di euro, che contiamo di recuperare sia attraverso un'interlocuzione con la comunità accademica che porti ad altre contrazioni di spesa, sia con il ministero per farci autorizzare all'accensione di un mutuo".    Il bilancio, che ammonta a 356 milioni di euro (525 milioni con le partite di giro) taglia il 10.3% rispetto al 2009 in termini di spese per il personale. Le principali voci sono il blocco temporaneo del turn over, i pensionamenti anticipati (non é stato più concesso il biennio aggiuntivo ai professori), la riduzione del numero dei dirigenti (da 16 a 9), i tagli all' indennità di posizione dei dirigenti (-10%) e dei vicedirigenti (-5%), la riduzione dei contratti a tempo determinato il cui peso è sceso dai 950 mila euro del 2008 a 232 mila. "Merito - commenta Lagalla - della razionalizzazione dell'offerta didattica". Ridotte anche del 4.8% rispetto al 2009 le spese di funzionamento, attraverso l'accorpamento dei dipartimenti (che da qui alla fine dell'anno passeranno da oltre 80 a 50), il taglio dei gettoni di presenza e delle indennità di carica per gli organi collegiali (prima al netto, ora al lordo delle ritenute), la razionalizzazione delle utenze, la centralizzazione delle gare per beni e servizi.    Sul versante degli investimenti, torna invece il finanziamento ordinario di Ateneo alla ricerca, il cosiddetto ex 60%: 2 milioni e 300 mila per il 2010. Altri 300 mila euro sono destinati al cofinanziamento dei Progetti di rilevante interesse nazionale (Prin), che si aggiungono ai 2 milioni del ministero. E ancora 1 milione e 56 mila è destinato ai dottorati di ricerca, che saranno banditi - come previsto - entro giugno. Cruciale l'investimento sugli studenti, circa 7 milioni, e frutto di un "patto" sottoscritto dai loro rappresentanti all'atto, pochi mesi fa, della rimodulazione delle tasse. Tra gli interventi previsti, condizioni bancarie e prestiti a tasso agevolato per gli studenti, la valorizzazione di aule e del campus universitario (250 mila euro), la realizzazione di sale studio (1 milione e 900 mila), azioni di tutorato mirate ai fuori corso (800 mila l'anno garantiti dal ministero).

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