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Palermo, tenta di truffare un'anziana: denunciato

Dopo il caso del raggiro con ipnosi, che ad Alcamo ha portato all'arresto di 13 persone, questa volta ad essere stato fermato è un uomo di 66 anni. Con lui un complice nigeriano

PALERMO. Anziani siciliani ancora nel mirino dei truffatori. Dopo il caso di Alcamo, dove 13 persone sono state arrestate per aver raggirato le ignare vittime arrivando ad utilizzare persino l’ipnosi, l’ultimo episodio – finito per il meglio – è successo a Palermo. I carabinieri hanno denunciato in stato di libertà, per il reato di tentata truffa, un uomo di 66 anni che aveva utilizzando i dati di un’anziana pensionata per ricavarne un illegale guadagno personale. Il piano, ben architettato dall’uomo e da un suo complice, risale allo scorso mese di gennaio, quando l’ignara signora ha ricevuto a casa una lettera inviata dall’Inps in cui le si chiedeva di versare i contributi previdenziali a favore di un cittadino di nazionalità nigeriana, riportato come suo domestico. Al termine delle indagini, i carabinieri della stazione Palermo Pretoria hanno scoperto che il titolare di una casa famiglia in cui era stata ricoverata la vittima, aveva presentato la domanda, con tanto di documenti d’identità dell’anziana, per consentire la messa in regola del nigeriano suo dipendente e ricavarne del denaro. L’uomo è stato così denunciato in stato di libertà per il reato di tentata truffa, assieme al cittadino straniero complice del raggiro. Questo è, però, soltanto l’ultimo caso di truffa scoperto dalle forze dell’ordine siciliane.
Risale ad appena lo scorso 28 aprile, infatti, l’arresto di 13 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e sostituzione di persona. L'organizzazione sgominata dai carabinieri, si era specializzata in un classico della "sceneggiata": convincere le vittime ad acquistare a "prezzi di favore"  (dai due ai cinquemila euro) gioielli falsi, spacciati per oggetti preziosi di elevato valore commerciale. Arrivando anche a ipnotizzare le vittime.
Ma non è un caso isolato. Basta dare un’occhiata alle cronache locali per trovare decine di altri casi. All’inizio di aprile è stato arrestato, a Giampilieri, nel Messinese, il direttore dell’ufficio postale accusato di aver effettuato prelievi “non leciti” dal conto di un pensionato.
A Sambuca di Sicilia (Agrigento) una donna, spacciandosi per dipendente del comune, è riuscita ad introdursi nell'abitazione di una coppia di anziani, sfilando i contanti contenuti in una borsa, circa 500 euro.
Due i casi del maggio scorso, quando a Cefalù furono arrestati padre e figlio, napoletani, che promettevano investimenti favolosi ad anziani. Nello stesso periodo a Capo d’Orlando, un settantacinquenne ha denunciato un sedicente capitano di nave intenzionato a vendere dei gioielli di alto valore, in realtà patacche.

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