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Da Catania l’allarme del Codacons: sospendere chi vende alcol a minori di 16 anni

CATANIA. "È indispensabile l'applicazione rigorosa della vigente normativa e vanno comminate le pene massime previste per chi somministra bevande alcoliche ad un minore di 16 anni, pene che vanno fino alla sospensione degli esercizi". Lo afferma il segretario nazionale del Codacons Francesco Tanasi, che definisce "preoccupanti ed allarmanti"  i dati resi noti in questi giorni dall'Istat sull'aumento del consumo di alcol tra i più giovani.
Per Tanasi "é necessaria la piena applicazione dell'art. 689 del codice penale che prevede la sospensione degli esercizi colpevoli, articolo non applicato, in particolare per chi vende le finte bibite,  prodotti alcolici travestiti da innocue bevande, che in realtà hanno una gradazione di 5/6 gradi, ben superiore a quella fissata per legge per essere considerate analcoliche".
"Questi drink - sottolinea Tanasi - sono diretti ad un pubblico giovanile, vengono spacciate come semplici bevande fresche e dissetanti e sono molto diffuse nei locali per i giovani. Sono proprio queste ad essere vendute anche ai minori di 16 anni, violando le norme vigenti".

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