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"L'albero Falcone è più bello di prima"

Folla di studenti davanti alla magnolia dalla quale erano stati rimossi i messaggi e i disegni antimafia. La sorella del giudice: "Ripagata dalla risposta della città"

PALERMO. “Renderemo quest'albero più bello di prima”. C'è scritto così in un foglio appeso sull'albero Falcone in via Notarbartolo. Pronta risposta di Palermo, dunque, dopo due giorni dall'atto vandalico, in cui sono stati portati via messaggi e immagini da uno dei simboli dell'antimafia, un simbolo che nei primi anni novanta segnò il punto di partenza della reazione della società civile al sangue sparso per le strade della Sicilia dalla mafia.
Dalla strage di Capaci, l'albero è stato il punto d'incontro dei palermitani ogni 23 maggio, giorno in cui perse la vita il giudice Giovanni Falcone. Ma da oggi sarà ricordato anche il 26 aprile. Stamattina, infatti, sono stati soprattutto i bambini di tante scuole palermitane a radunarsi sotto l'albero Falcone. Dal Cei all'Alberico Gentili, fino alla scuola Falcone dello Zen. Con loro c'era anche la sorella del giudice assassinato dalla mafia il 23 maggio 1992, Maria Falcone. “Dopo il dispiacere iniziale, sono stata ripagata dalla risposta della città, in particolare delle scuole palermitane, che mi hanno chiamato subito per ribadire che l'albero non si tocca”.
Stamattina in via Notarbartolo davanti alla magnolia anche il presidente della Provincia, Giovanni Avanti e il prefetto di Palermo, Giancarlo Trevisone. Entrambi hanno lasciato un biglietto sull'albero con un proprio pensiero. “Quella di oggi è un'iniziativa importante. Ogni gesto contro questo simbolo è un gesto contro ogni cittadino che vive nella legalità”, ha dichiarato il prefetto Trevisone.
Era presente anche Giuseppe Ayala, collega e amico fraterno di Giovanni Falcone, che ha espresso il proprio parere sulla vicenda. “Ho la sensazione che sia stato il gesto di un balordo. Resta comunque il fatto che si tratta di una profanazione a un simbolo importante per la città. La reazione di oggi, comunque, - ha aggiunto Ayala – mi convince che la Palermo di oggi non è come quella di anni fa, soprattutto per quanto riguarda i giovani, e questo mi fa sperare in un futuro migliore”.
Attorno all'albero stamattina c'erano quattro blocchetti con quattro penne. Intorno a mezzogiorno i fogli erano già stati appesi assieme agli striscioni delle scuole. L'albero è diventato così più colorato e bello di prima.

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