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Usura, siciliano arrestato a Venezia

In manette Rosario Lo Nardo, sorpreso dai carabinieri mentre incassava denaro nei pressi del casinò. Tra le sue vittime decine di persone del Nord Italia. Nella sua cosa trovati soldi e oggetti preziosi

VENEZIA. E' stato arrestato mentre stava ricevendo il pagamento di una rata di un "debito", Rosario Lo Nardo, siciliano residente a Piazzola sul Brenta (Padova), finito in manette con l'accusa di usura. Secondo quanto è emerso dalle indagini svolte dai carabinieri del Comando provinciale di Venezia, Lo Nardo avrebbe operato come "cambista" nei pressi della sede del casinò di Venezia a Cà Noghera, nella terraferma lagunare.
L'attenzione degli investigatori si è puntata sul siciliano nell'ambito di una serie di controlli sul territorio contro possibili infiltrazioni di personaggi o associazioni legate all'ambiente mafioso. Durante gli accertamenti era emersa la sua attività di "cambista" con prestiti di denaro a tassi elevati. Vittime decine di persone residenti soprattutto nel Nord Italia. Negli anni '80 l'arrestato era stato coinvolto in inchieste sui presunti rapporti tra la mafia e l'organizzazione criminale, operante lungo la riviera del Brenta, in Veneto, guidata da Felice Maniero. Durante la perquisizione domiciliare sono stati trovati, celati in diversi nascondigli, 70 mila euro in contanti, effetti bancari e pagherò per 170 mila euro, oggetti e monili d'oro per altri 100 mila. Tutto è stato posto sotto sequestro.

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