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Zen, garantire la sicurezza ai nuovi residenti

Due giorni e un’azione congiunta che ha chiamato in campo centinaia fra poliziotti, carabinieri, agenti di guardia di finanza e vigili urbani. Il tutto per liberare le case popolari in costruzione allo Zen da un primo gruppo di abusivi, quelli cosiddetti «storici», barricatisi in quegli alloggi mai completati ormai da parecchi mesi. Dieci famiglie di illegali messe alla porta. Detta così, lo spiegamento di forze apparirebbe esagerato, ma di certo offre chiara la misura di quanto complesso sia stato l’intervento, per fortuna risoltosi senza troppi danni, al netto di qualche lancio di uova o qualche resistenza più o meno passiva. Adesso va però garantita la sicurezza e l’incolumità dei legittimi assegnatari. Ai quali sono state consegnate le chiavi, ma contro cui si sono già indirizzati gli strali degli abusivi sgomberati. Perché questi ultimi non sembrano intenzionati a mollare la presa, al punto da minacciare nuovi raid. Metterli alla porta non è dunque stato sufficiente. Indurli a rinunciare definitivamente a una pretesa insostenibile: ecco il prossimo obiettivo.

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