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John Elkann, l'erede dell'Avvocato al comando

Luca Montezemolo lascia la presidenza della Fiat a John Elkann. L'erede designato dall'Avvocato prende così ufficialmente le redini del gruppo. È il nuovo capo della dinastia in quanto ha in mano tutte le presidenze che contano. Oltre a quella della Fiat, anche Exor, la holding di controllo, e fra poco prenderà anche quella della Giovanni Agnelli & C., la cassaforte di famiglia. A valle del sistema Fiat è già alla testa della Juventus e dell'Editoriale La Stampa. Volendole contare ha ancora più presidenze di nonno Gianni. Insomma se c'erano ancora dei dubbi da ieri sono stati del tutto annullati: il clan Agnelli ha un nuovo capo assoluto, come non era più accaduto dalla morte dell'Avvocato e di suo fratello Umberto.  Con il passaggio di consegne da Montezemolo al giovane Elkann in casa Fiat non ci saranno vicepresidenti, mentre Marchionne non entrerà per ora nell'accomandita di famiglia. «La tendenza della famiglia è avere una accomandita in cui ci siano sempre più famigliari al suo interno», ha replicato il presidente designato di Fiat, Elkann. Un'altra conferma che la famiglia ha intenzione di riprendere saldamente in mano le redini dell'azienda. Maria Sole, zia di John, in una intervista comparsa un paio di giorni si era augurata che Marchionne entrasse nella cassaforte di famiglia così com'era accaduto con Cesare Romiti e Gabriele Galateri. Invece niente da fare. I gioielli di casa restano sotto il controllo esclusivo della famiglia.



La decisione è da mettere in stretta relazione con lo scorporo del settore auto dal resto del gruppo (trattoori e veicoli industriali) che, probabilmente, verrà annunciato oggi, un'operazione che dovrebbe essere portata a termine entro la fine del 2010. La società avrebbe già ottenuto il sostegno delle banche. La famiglia riprende pienamente il controllo del gruppo nel momento stesso in cui si prepara ad allontanarsi dalla culla dei suoi affari. Lo spin off dell'auto, settore che lo scorso anno ha generato il 56% dei ricavi del gruppo, darebbe all'amministratore delegato Sergio Marchionne un'azienda con cui sarebbe più facile siglare alleanze in futuro con altri produttori automobilistici. Nella parte che verrà scorporata dovrebbero confluire, oltre che Fiat Auto, il 35% di Chrysler, Powertrain e la componentistica.  La tempistica dello spin off non sarà comunque immediata, a meno che sempre domani non venga anche annunciato un nuovo partner per l'Auto. In merito Marchionne ha rimandato la discussione: «Ne parleremo alla presentazione del piano industriale» di Fiat. In questi quattro anni John Elkann ha lavorato ed è cresciuto all'ombra di Marchionne e dello stesso Montezemolo acquisendo quella maturita e competenza che oggi gli consente di assumere il ruolo di presidente del gruppo. Ora sarà questo ragazzo di 34 anni a prendere in mano le redini del più grande gruppo industriale italiano.  Conservando il ruolo di presidente della Ferrari e di consigliere di amministrazione della Fiat, Montezemolo chiude una parentesi che lo ha visto impegnato in prima persona. Era entrato nel 2004 con il compito di traghettare l'azienda fuori dai guai nel momento più buio della sua storia. Ora può dire di aver compiuto la missione. Resta nel gruppo torinese al quale, con incarichi diversi, ha dedicato gran parte della sua vita di manager, dalla Fiat dell'Avvocato a quella di Marchionne. Negli ambienti romani corrono voci di una sua discesa nell'arena della politica. Se ne parla da tempo ma lui non lo ha mai confermato. Ieri, anzi, ha smentito. Ma il futuro è lungo.

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