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Stasera Inter-Juve, contestazione dei tifosi bianconeri

Il pullman bianconero bersagliato da lancio di uova da una quarantina di ultrà. Contro i giocatori insulti e cori ingiuriosi

TORINO. Vigilia agitatissima per la Juventus: ieri all'arrivo, verso le 20.30, presso il Residence Ripamonti a Pieve Emanuele, nella periferia sud di Milano, dove alloggia la squadra in ritiro in attesa della gara con l'Inter di stasera, il pullman bianconero è stato bersagliato con lancio di uova da una quarantina di ultrà juventini del gruppo milanese 'Viking'.
Sono volati insulti, sono stati intonati cori ingiuriosi, sono stati anche lanciati un paio di fumogeni in direzione dei  giocatori e per una ventina di minuti, mentre la squadra  frettolosamente entrava nell'albergo, è continuata la contestazione. Si era diffusa anche la voce, poi smentita dalla società, di un ritorno a Torino della squadra, che sarebbe ripartita questa mattina per Milano. Non avrebbe immaginato una vigilia del genere, Alberto  Zaccheroni, che nella conferenza stampa della vigilia aveva sintetizzato così lo stato d'animo dell'ambiente: nessuna vendetta, tanto meno pensando a Calciopoli bis. Ha parlato della   sfida con l'Inter come di una partita importantissima, ma solo in ambito tecnico. Ammette: "L'Inter si è dimostrata più forte della Juventus, ma sono convinto che a organico pieno saremmo stati competitivi con lei per tutto il campionato. E poi siamo una squadra tosta e a San Siro lo dimostreremo".
L'organico pieno, Zaccheroni, non l'avrà nemmeno questa volta, perché mancano Caceres, Grygera, Giovinco, Trezeguet.   Per sua fortuna rientra Diego dall'infortunio e Sissoko dalla squalifica e, soprattutto, Camoranesi è stato graziato dal giudice sportivo. "Entrambe abbiamo bisogno di punti - spiega il tecnico bianconero -. L'Inter martedì sera non mi è sembrata affatto in flessione. Certo, non è facile mantenere    concentrazione su tutti gli obiettivi, perché la pressione è enorme. Noi, anche se in misura limitata, qualche miglioramento lo abbiamo fatto, anche domenica con il Cagliari. Ma la nostra classifica penalizzante rispetto ai nostri obiettivi induce a giudizi sempre negativi, anche se vinciamo o anche se, come è    successo a Genova, la nostra prestazione era stata pari o superiore a quella dell'avversario. San Siro è una tappa come le altre, nel senso che ci poniamo l'obiettivo di migliorare per raggiungere quel quarto posto cui teniamo moltissimo".   
"Naturalmente - aggiunge - consideriamo bene il valore dell'Inter, contro la quale sarà fondamentale come interpreteremo la partita". Il tecnico esclude che la squadra, almeno in maniera conscia, si farà condizionare dalle vicende processuali di Napoli e dagli scenari nuovi che potrebbero derivarne.

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