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Lombardo: “Ho conosciuto Liga ma non sapevo chi fosse”

Faccia a faccia di due ore tra il governatore e i giudici sui rapporti con l’Architetto, considerato erede dei Lo Piccolo. “L'ho incontrato alla vigila delle Europee quando il Mcl e i suoi dirigenti mi hanno dato una mano”

PALERMO. È durato meno di due ore il faccia a faccia tra il presidente della regione, Raffaele Lombardo e i giudici di Palermo. Il governatore, su sua richiesta, è stato sentito questa mattina nell’ambito delle indagini su Giuseppe Liga, l’Architetto, considerato l’erede dei boss Lo Piccolo a San Lorenzo. Ad ascoltare Lombardo il capo della Procura, Francesco Messineo, l’aggiunto, Antonio Ingroia, e il sostituto procuratore, Francesco De Bene.
Parlando con i giornalisti, in attesa dopo il colloquio Lombardo ha detto di non avere "nessuna dimestichezza politica con Liga". Il governatore ha fatto riferimento a un'intervista in cui Liga ha dichiarato "di essere cresciuto politicamente con me. Io ho messo piede a Palermo a 36 anni, quando sono stato eletto la prima volta deputato regionale. L'ho conosciuto alla fine degli anni Novanta. L'ho incontrato alla vigila delle elezioni europee quando il Movimento cristiano lavoratori e i suoi dirigenti mi hanno dato una mano. Nessun altro rapporto se non questo se si esclude la partecipazione a qualche convegno".
Il presidente della regione ha tenuto a sottolineare come quelle di questa mattina siano state " spontanee dichiarazioni non assistito dai miei avvocati sui miei rapporti con l'architetto Liga. Ho precisato che ho conosciuto il Liga in quanto dirigente del Mcl, non sospettando la sua appartenenza a Cosa Nostra, come non la sospettava il presidente nazionale del Movimento cristiano lavoratori". Al centro del colloquio tra il presidente della Regione e i giudici l'incontro che Liga ebbe con Lombardo a Palazzo d'Orleans emerso nel corso delle indagini dei carabinieri che fotografarono il 2 giugno scorso l'architetto mentre entrava negli uffici. In quel momento Liga era un professionista incensurato e impegnato in politica nel Movimento cristiano lavoratori, di cui era coordinatore regionale.
Lombardo, invece, non avrebbe affrontato con i magistrati la questione dell’inchiesta sui termovalorizzatori, cui il presidente ha fatto riferimento nei giorni scorsi, durante il suo intervento all’Ars. "Non era il tema di questo incontro – ha detto -. Ovviamente su Liga ho offerto alla Procura la disponibilità a qualsiasi tipo di collaborazione".

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