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Roma, evasi due detenuti siciliani

Alberto Ernandez Maggiore, di Palermo, e Cesare Genova, di Caltanissetta, non sono rientrati nel carcere della Capitale dopo un permesso premio di dieci giorni per le festività pasquali

ROMA. Due detenuti siciliani condannati all'ergastolo per omicidio - Alberto Ernandez Maggiore di Palermo e Cesare Genova di Caltanissetta- risultano evasi dal carcere romano di Rebibbia, dove non hanno fatto rientro domenica scorsa, giorno conclusivo di un permesso premio di dieci giorni che - secondo quanto si è appreso - era stato loro concesso dal Tribunale di sorveglianza di Roma per il periodo delle festività pasquali.  Dopo la fuga di Genova e di Maggiore, una lettera della compagna di uno dei due sarebbe stata trovata in cella e in essa si farebbe riferimento a un piano di evasione, anche se il particolare non è stato confermato dal dipartimento per l'amministrazione penitenziaria (dap). Uno dei due evasi  - secondo quanto si è appreso -, nell'ambito del programma di trattamento carcerario, aveva saltuariamente e fino al dicembre 2009 svolto attività di pulizia presso la Scuola di polizia penitenziaria di Via di Brava, a Roma. Il Tribunale di sorveglianza di Roma avrebbe dato il via libera al permesso premio per le festività pasquali dopo un parere favorevole della direzione del carcere.  Il Dap ha confermato, in una nota, che i due ergastolani non hanno fatto rientro in carcere dopo la fruizione di permessi regolarmente concessi dalla magistratura di sorveglianza in occasione delle festività pasquali. "Le evasioni - ha detto il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), Donato Capece - sono percentualmente minime rispetto all'alto numero di soggetti detenuti che godono di benefici penitenziari. Tuttavia alla Polizia Penitenziaria deve essere affidato un ruolo di maggiore importanza ai fini dell'istruttoria relativa alla concessione o meno di benefici penitenziari" Così come è auspicabile - ha concluso Capece, che il piano carcere all'esame del governo diventi subito operativo "nelle parti in cui si prevedono l'assunzione di duemila agenti di Polizia Penitenziaria e la possibilità di detenzione domiciliare per chi deve scontare solo un anno di pena residua".

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