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Regione, varato il decreto per l'utilizzo dei beni confiscati

Si tratta della legge - voto con la quale si propone al parlamento nazionale di destinare ai territori interessati le somme e i proventi sequestrati alla mafia. Il provvedimento approvato all'unanimità

PALERMO. Assicurare che le somme e i proventi dei beni confiscati nell'ambito di procedimenti penali o per l'applicazione di misure di prevenzione, affluiti nel fondo unico giustizia, siano destinati allo sviluppo dei territori interessati dai relativi provvedimenti di sequestro e di confisca. Lo prevede un disegno di legge approvato oggi pomeriggio nella seduta dell'Assemblea regionale siciliana. Si tratta della legge-voto con la quale si propone al Parlamento nazionale di destinare ai territori interessati le somme e i beni sequestrati alla mafia: il provvedimento e stato approvato all'unanimità con 50 voti favorevoli. I beni confiscati alle organizzazioni criminali possono rappresentare uno strumento di sviluppo delle comunità locali, sostiene il provvedimento, specie attraverso un'idonea gestione e destinazione dei beni ed una loro utilizzazione sociale. In particolare, per quanto riguarda le somme di denaro sequestrate ed i proventi derivanti dai beni confiscati, sono previste varie destinazioni. I beni confiscati al 31 dicembre 2008 risultavano 3.430 quelli in gestione su 8.446 del totale. Nell'ottobre 2009 quelle confluite nel fondo unico giustizia risultavano pari a ben 665,7 milioni di euro. "Il Parlamento siciliano approvando questa importante legge segna una svolta in chiave federalista nella lotta alla mafia. Attraverso la restituzione ai territori d'origine dei fondi che la criminalità organizzata ha illecitamente sottratto si raggiunge un duplice obiettivo: far comprendere con i fatti ai cittadini che lo Stato non solo è dalla loro parte ma è capace di investire per lo sviluppo e la sicurezza delle zone vessate, mortificate e sfruttate dalla mafia", ha detto il capogruppo del Pdl-Sicilia all'Ars Giulia Adamo.

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