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A Palermo ricordo e denuncia nelle tele di Anna Kennel

La mostra dell'artista è allestita nel Loggiato S. Bartolomeo. Nella sua pittura echi di Magritte, Bruno Caruso e Domenico Gnoli

PALERMO. Cinquanta immagini per esplorare paesaggi e scorci familiari, tra realtà e visione. Un racconto dell’artista palermitana Anna Kennel sulla Mater Terra, promosso dalla Provincia regionale di Palermo è allestito al Loggiato S. Bartolomeo (corso Vittorio Emanuele 25, Palermo) giovedì 8 aprile alle 18,30. Tra olii e disegni dedicati alla natura l’artista non solo fa un omaggio alla natura, ma anche una denuncia civile, evidente soprattutto nei quadri dell’ultimo biennio, contro gli scempi e le violenze che colpiscono l’ambiente, per ri-pensare una convivenza possibile fra l’uomo, con i suoi palazzi, le sue priorità, e gli spazi aperti.  
Nello stile originale della Kennel c’è il realismo magico che avvolge in un velo di raffinato mimetismo scampoli del mondo animale e vegetale; la misteriosa dimensione di un silenzio quasi ‘metafisico’; l’alta definizione che ruba alla fotografia la verità del dettaglio; le architetture fantastiche che nascono dall’intrico di foglie e rami.
“La pittura di Kennel – dice Francesco Gallo, critico d’arte – è elegante ed essenziale. Nelle sue opere la semplicità è forma dell’anima, codice del reale e strumento di una comprensione più profonda e più lucida. Le palme, gli alberi spogli dell’inverno, i nidi, i fiori e i fichi d’India, le conchiglie accanto alle spighe di grano, le ombre del fogliame che danzano sui muri, le nature morte e i volti in primo piano, fanno citare le ardite costruzioni mentali di Borges.  E’ la coscienza umana che fa da punto di congiunzione tra l’estremamente grande, l’universo, che noi pensiamo, anche se non possiamo immaginare, per limite antropologico e l’estremamente piccolo che noi conteniamo nelle nostre cellule”.
Risuonano nella pittura di Kennel echi di Magritte, di Bruno Caruso e Domenico Gnoli, infatti, come si legge in catalogo “La sua madre terra tutto trasforma, a volte con accidentalità, a volte con dolcezza, in una metamorfosi che qui non appare mai, ma fa da sfondo, da muta testimone dell’inesorabile del tempo, mentre lontano là, sta l’eterno, come abbagliante riflesso dell’oro, ricordo dell’eden”.

La mostra potrà essere visitata gratuitamente fino al 9 maggio, dal martedì al sabato, dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 16,30 alle 19,30; domenica dalle 10,00 alle 13,00. Chiusura il lunedì e i giorni festivi.

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