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Usura e biglietti falsi, tre condanne a Palermo

Gaetano Burgio ha avuto due anni per avere messo in circolazione falsi tagliandi dell'Amat, così come il tipografo Calogero Migliara, che ha avuto nove mesi. Pietro Carella è stato invece riconosciuto colpevole per avere fatto un prestito con un tasso del 73 per cento annuo

PALERMO. La quarta sezione del tribunale di Palermo ha condannato tre imputati, per reati compresi tra la produzione di biglietti falsi e l'usura: si tratta di Gaetano Burgio, che ha avuto due anni per avere messo in circolazione falsi tagliandi dell'azienda dei trasporti urbani di Palermo (l'Amat), così come il tipografo Calogero Migliara, che ha avuto nove mesi. Pietro Carella è stato invece riconosciuto colpevole di usura, per avere fatto un prestito con un tasso del 73 per cento annuo. Assolto invece Vincenzo Di Stefano. La decisione è stata adottata dallo stesso collegio, presieduto da Mario Fontana, che stamattina aveva ascoltato l'ex ministro della Giustizia Claudio Martelli: terminata a fine mattinata l'udienza del processo Mori, nel pomeriggio i giudici hanno affrontato la discussione e la camera di consiglio dell'altro dibattimento "minore".

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