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Il British Museum vuole esporre sculture di Pantelleria

I vertici di Londra hanno chiesto alla Regione siciliana di poter mostrare tre sculture ritrovate nell'isola nell'agosto del 2003

PANTELLERIA. I vertici del British Museum di Londra hanno chiesto alla Regione siciliana di poter esporre nei propri saloni le tre sculture marmoree ritrovate a Pantelleria nell'agosto del 2003. Attualmente 'I ritratti imperiali di Pantelleria' sono esposti, sempre a Londra, insieme alle fotografie di Fabrizio Ferri, nella sede dell'Istituto italiano di cultura nella mostra denominata 'Augustea Capita' che si concluderà il prossimo 18 aprile. A partire dal 18 aprile le tre sculture marmoree verranno trasferite nei saloni del British Musuem. Dove resteranno in mostra fino al 28 maggio prossimo. Poi 'I ritratti imperiali di Pantelleria' verranno esposti a Berlino nella sede dell'Istituto italiano di cultura.  "Il successo riscosso a Londra della mostra 'Augustea Capita' - dice l'assessore per i Beni culturali e per l'Identità siciliana, Gaetano Armao - è la prova che la presenza della cultura siciliana nelle più importanti capitali europee è un grande e proficuo investimento per la nostra regione".Le sculture furono ritrovate a Pantelleria nell'agosto del 2003. Erano apparse durante gli scavi archeologici portati avanti sull'acropoli di Santa Teresa, una collina a 1500 metri dal mare. Sono tre teste scolpite nel marmo e raffiguranti Giulio Cesare, Tito e Agrippina, o forse Antonia Minore (madre dell' imperatore Claudio e nonna di Caligola). Riferimenti stilistici consentono di collocare le opere in età Giulio-Claudia, nella prima metà del I sec. d. C.  Gli archeologi della sovrintendenza, che in quel sito avevano già riportato alla luce consistenti tracce di una rampa monumentale di accesso all' Acropoli e resti di numerose abitazioni di pregio si sono trovati di fronte alle tre sculture, riemerse dal fondo di alcune cisterne. Erano in ottimo stato di conservazione, come se non avessero duemila anni ma fossero state appena modellate. L'ipotesi degli studiosi è che siano state preservate da qualcuno che cercò di salvarle dalla distruzione nascondendole in fondo ai pozzi sotto uno spesso strato di terra. Cesare aveva infatti concesso lo status di cittadini romani agli abitanti di Cossyra (l'antico nome dell' isola), ma con l' avvento al potere della gens Flavia era esplosa una specie di attività iconoclasta per cancellare i simboli del passato. La testa di Cesare, è stata scolpita in marmo pario da uno scultore, che ha messo in risalto gli occhi dallo sguardo attento e rivolto lontano, le labbra ben disegnate, le guance incavate. La testa femminile, ornata da un diadema e da un' acconciatura a onde e boccoli, e infine quella di Tito, realizzata in marmo greco a grana grossa, che raffigura un imperatore ancora giovane.

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