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Il potere dei romanzi censurati

Di solito ci occupiamo di saggi, ma vi sono romanzi (soprattutto quelli di autori stranieri) che raccontano storie straordinarie di donne, di uomini, di bambini umiliati, offesi, gente che ha subito violenze terribili. Talvolta queste storie, che sono anche affreschi corali di popoli e nazioni, finiscono con l'avere una diffusione più ampia, più «popolare» e quindi svolgono una funzione di sensibilizzazione più penetrante dell'opinione pubblica, almeno di quella parte ancora affezionata alla narrativa. Proponiamo alcuni titoli.
Innanzitutto un libro uscito da pochi giorni di un'autrice iraniana, Parinoush Saniee, Quello che mi spetta (Garzanti). Oggi Parinoush, scrittrice nata a Teheran, è una delle intellettuali più note in Medio Oriente. Questo libro è stato bloccato dalla censura del regime islamico alla tredicesima edizione. Oggi è ancora il romanzo più venduto.
Rappresenta un documento sulla sofferenza delle donne, sulla condizione femminile di estrema subordinazione all’uomo, per ragioni religiose e culturali. La storia di una ragazza di 15 anni che osa ribellarsi alla cultura dominante imposta dai maschi adulti diventa straordinariamente simbolica della lotta delle donne iraniane, soprattutto delle più giovani, per affermare il loro diritto di scegliere (un uomo da sposare, un lavoro, un amico/a ecc.), per difendere la propria dignità, oggi anche contro la «polizia religiosa» degli ayatollah che impone il chador e regole rigide di comportamento di stampo medioevale.
Un altro «romanzo-verità» è quello di Greg Dawson, La pianista bambina (Piemme). L'autore, un giornalista dell’ Orlando Sentinel, racconta l'incredibile storia di sua madre Zhanna. Ora questo romanzo è diventato un bestseller in sette Paesi. Zhanna, musicista molto apprezzata in Ucraina, da piccola studiava pianoforte a Minsk, rivelando doti non comuni. Ma quando nel 1941 l'Ucraina venne invasa dai nazisti e cominciarono i rastrellamenti degli ebrei che venivano trasferiti nei campi di sterminio, il sogno di bambina di Zanna si trasforma in incubo.
«Ci hanno messi in colonna, diretti a nord. Sapevamo che ci avrebbero uccisi perché a nord non c'era niente. Mio padre allora mi diede la sua giacca e mi disse: “Non m'importa come, ma vivi”». Zhanna cambiò il suo nome con quello di Anna; riuscì ad avere un nuovo atto di nascita e una nuova religione. Conservò solo uno spartito di Chopin, nascosto negli abiti, per ricordare la sua infanzia. Greg scoprirà un po' alla volta la storia tragica di sua madre. Ed è riuscito a scriverla, con commozione e con dolore.
La storia che racconta Jamie Ford, Il gusto proibito dello zenzero si svolge a Seattle, dove è nato l'autore (cresciuto nel quartiere cinese è discendente da un pioniere delle miniere del Nevada, il bisnonno Min Chung, emigrato a San Francisco dalla Cina nel 1865). Attraverso una intensa storia d'amore tra due ragazzi di origine giapponese, l'autore descrive la campagna d'odio antinipponica nei confronti degli americani di origine giapponese durante la seconda guerra mondiale.
Un amore impossibile e clandestino perché la direttiva del governo Usa imponeva l'internamento di tutti i cittadini nippo-americani. Una storia struggente, fatta di violenze, di discriminazione, in quel clima di guerra e di intolleranza che oggi appare un ricordo sbiadito.
Torniamo all'Iran con un grande autore di quel Paese, Shahriar Mandanipour, Censura - Una storia d'amore iraniana (Rizzoli). Shahirian è un autore molto affermato negli Usa ma non è mai riuscito a farsi pubblicare nel suo Paese. Con Censura racconta la storia di un anziano scrittore «stanco di romanzi cupi e amari» che decide di scrivere un incontro sentimentale tra una ragazza e un ragazzo. Ma Teheran è profondamente cambiata nella «notte del regime islamico», due giovani non possono neppure parlarsi in pubblico, non possono tenersi per mano, non possono neppure guardarsi negli occhi. Ormai in questa città è impossibile amarsi.
L'autore, cioè l'anziano scrittore protagonista del romanzo, dovrà utilizzare tutte le sue abilissime tecniche di narratore per raccontare la storia d'amore di una studentessa di letteratura e di un giovane e romantico aspirante regista, per non incorrere nella censura delle autorità islamiche, anche perché «una storia d'amore bella e proibita è la più pericolosa delle storie».
Un libro affascinante «nell'aria di Teheran», dove «il profumo di boccioli di primavera, monossido di carbonio e aromi e veleni da Mille e una notte ondeggiano gli uni sugli altri, sussurranno all'unisono».

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