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Amauri, l'amico "avversario" nella corsa Champions

PALERMO. A Palermo la carriera di Amauri subì la svolta che l’attaccante brasiliano sperava. Due grandi stagioni nel capoluogo siciliano, e l’addio nell’estate del 2008 per approdare alla Juventus, «per puntare a traguardi importanti», come egli stesso affermò. Strano e beffardo a volte il destino. Difficilmente, infatti, all’inizio di questa stagione Amauri avrebbe mai pensato di giocarsi lo stesso traguardo con la squadra che lo consacrò, il Palermo. Per la squadra rosa è un sogno, per i bianconeri, invece, una delusione, «dato che la stagione era partita con auspici ben diversi. A quest’ora dovevamo essere a lottare per il vertice», ha detto Amauri in un’intervista sul Giornale di Sicilia di oggi. Ora, però, è inutile pensare al passato e, al bando i sentimentalismi, è ora di pensare ai propri interessi, anche se questo può significare infliggere un duro colpo ai suoi ex tifosi. «Ho appena recuperato da un infortunio e sono molto carico. Voglio dare il mio contributo per risalire in classifica», ha dichiarato Amauri. Nulla di scontato in questa corsa Champions, secondo Amauri, che vede il Napoli, come terza pretendente per il quarto posto. L’attaccante brasiliano, però, fa anche i complimenti alla sua ex squadra, che a suo parere sta disputando un grandissimo campionato. Tesse le lodi del suo amico Miccoli, «grazie al quale –afferma Amauri - il Palermo è in orbita», ed esalta Migliaccio e Cavani. Proprio sull’attaccante uruguaiano il numero 11 bianconero spende alcune parole. «Su di lui mi ero espresso in tempi non sospetti. L’ho considerato da subito il mio erede, perché è un bravo ragazzo, e perché è fortissimo in campo». Nella settimana del derby, inevitabile un pronostico sulla partita che sabato, al Massimino, vedrà di fronte Catania e Palermo. «È una partita che fa storia a sé, un campionato a parte. Sono certo, però, che la squadra di Rossi sabato può fare un bel regalo ai miei amici palermitani».

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