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Mafia, Agrigento: sequestrati 30 milioni di euro

Durante la maxi operazione antimafia denominata Apocalisse, condotta dai carabinieri del reparto operativo di Agrigento e da quelli del nucleo ecologico di Palermo, sono stati sequestrati beni e società riconducibili al super latitante Giuseppe Falsone di Campobello di Licata.

AGRIGENTO. Durante la maxi operazione antimafia denominata Apocalisse, condotta dai carabinieri del reparto operativo di Agrigento e da quelli del nucleo ecologico di Palermo, sono stati sequestrati beni e società riconducibili al super latitante Giuseppe Falsone di Campobello di Licata. Il valore stimato del sequestro è di circa 30 milioni di euro. Queste le società sequestrate: "Laes srl" con sede a Campobello di Licata, società impegnata nel settore degli appalti pubblici e privati che ha realizzato e gestito sino all'avvento dell'Ato la discarica subcomprensoriale di contrada Bifara-Favarotta a Campobello di Licata. La società è formalmente intestata a Giovanni Marino e Maria Carmela Paci, figlia di Salvatore Paci e sorella di Calogero.  Ancora la "Giobean" srl di Campobello di Licata, azienda impegnata nel settore degli appalti pubblici e privati, intestata a Calogero Paci; la "Simas" srl, con sede legale a Roma e sede operativa a Canicattì, impresa operante nel settore edile, impegnata nella realizzazione del nuovo punto vendita Eurospin di Campobello di Licata, intestata a Simone Luca Lo Giudice e Gaetano Lo Giudice, entrambi figli di Diego Gioacchino Lo Giudice; l'associazione agricola "Rotonda dei pini" con sede a Canicattì, operante nel settore agricolo, gestita dall'amministratore unico Gioacchino Francesco Cottitto; la "Biofrutta" srl con sede a Naro, azienda specializzata nella lavorazione e conservazione dei prodotti dell'agricoltura e della zootecnica, di proprietà di Maria Katia Gueli, moglie di Giancarlo Buggea, nonché figlia dell'ex sindaco Calogero Gueli.

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