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"Dalle auto alla campagna elettorale": la lista dei regali di Re

Il sistema di corruzione che ha portato all'arresto del primario e del collega Strano avrebbe causato al Civico un danno da oltre 763 mila euro

Palermo. Chi sapeva come andavano le cose al Civico di Palermo parlava di lui come del "grande vettore", il "passepartout", il garante del ramificato sistema di corruzione costato alla struttura ospedaliera un danno di oltre 763.000 euro. Ma a spiegare nei particolari il ruolo di Mario Re, monarca assoluto della prima Rianimazione del nosocomio, nel "subdolo meccanismo" messo in piedi da imprenditori e medici é stato uno dei protagonisti della vicenda: l'imprenditore Giuseppe Castorina che ha raccontato ai pm dei soldi e dei regali che il primario avrebbe incassato per anni garantendo, in cambio, il silenzio sulla mala gestione degli appalti.    
Un racconto dettagliato quello di Castorina, titolare della ditta di forniture mediche Med Line s.r.l., che ha consentito agli inquirenti di contestare a Re, e al collega Giustino Strano, ex responsabile della Camera Iperbarica, il reato di corruzione. Accusa che è costata ad entrambi la misura degli arresti domiciliari e che si aggiunge a quella originaria di truffa per cui il gip aveva già disposto la misura interdittiva della sospensione dall'incarico per i due medici.    
Il meccanismo ideato da Re, Strano e Castorina, che ha deciso di collaborare con gli inquirenti e ha patteggiato la pena, era semplice. L'imprenditore simulava, attraverso finte fatture, la vendita di materiale sanitario in realtà mai consegnato all'azienda. I medici attestavano falsamente di avere ricevuto la merce e nessuno si accorgeva di nulla visto che si faceva ricorso a una procedura d'urgenza che bypassava il controllo della Farmacia del Civico. Morale: i reparti erano sempre sprovvisti di tutto, nonostante sulla carta avessero scorte di materiale e nelle tasche dell'imprenditore si accumulavano i soldi versati dal nosocomio.  
Il gip Pasqua Seminara, che ha disposto i domiciliari per Strano e Re, parla di un "raffinato e subdolo meccanismo".   
 "La gravità dei fatti - scrive il giudice nella misura - è rafforzata proprio dalla qualità degli autori che, pur agendo in prima persona, quali medici dirigenti di Divisione, in un contesto connotato da gravi carenze strutturali, hanno contribuito ad impoverirne ulteriormente le risorse,   concorrendo in definitiva ad offuscare la già compromessa immagine della sanità pubblica".    
Lungo l'elenco di regali e ingenti le somme ricevute, secondo gli inquirenti, dai due indagati: dall'abbonamento allo stadio - i posti venivano assegnati secondo una rigida gerarchia che vedeva la tribuna vip appannaggio esclusivo di Re -, ai generi alimentari. E ancora rate di auto saldate - Re avrebbe acquistato, grazie ai "contributi" di Castorina, una Mercedes da 85 mila euro e la Smart della moglie, e finanziamenti di campagne elettorali. Sì, perché il potente primario si sarebbe fatto pagare dall'imprenditore le spese sostenute per la corsa alle Regionali del 2001 con tanto di addebito alla ditta medica di fac-simili di propaganda e hotel per i suoi supporter.

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