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Pensionati: "Sulle politiche sociali non si torna indietro"

E’ quanto sostengono i sindacati di Cgil, Cisl e Uil che hanno incontrato l’assessore regionale alla Famiglia, Lino Lenza, dopo una discussione sulla legge 328

PALERMO. Sulla legge 328 sulle politiche sociali non si torna indietro. La legge va  recepita in Sicilia ed attuata in tutti i suoi punti. E’ quanto sostengono i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil che hanno incontrato l’assessore regionale alla Famiglia, Lino Lenza. Sotto il profilo attuativo, Spi, Fnp, e Uilp, ritengono necessario fissare vincoli perentori e non ordinatori, che velocizzino tempi e modalità decisionali. I distretti socio sanitari vanno potenziati in tutte le relative funzioni individuate dalla 328/00, pertanto i sindacati dei pensionati non condividono la proposta dell’ assessore Leanza, di riconsegnare i finanziamenti e le relative procedure di appalto direttamente ai singoli Comuni, lasciando al distretto solo il ruolo programmatorio. Il segretario generale dello Spi Cgil, Saverio Piccione, e la segretaria regionale, Donatella Ingrillì, sottolineano che “la 328 resta per lo Spi, e per il sindacato unitario dei pensionati siciliani, la pietra miliare di un sistema integrato e universale di servizi e prestazioni socio assistenziali e socio sanitarie”. I sindacati chiedono il varo di una legge regionale sull’ accreditamento e  una legislazione efficace sulla non  autosufficienza con relativo finanziamento, che privilegi servizi e non la monetarizzazione del bisogno. Secondo i sindacati dei pensionati va disegnata la riforma organica delle politiche sociali in Sicilia, partendo cioè dalla 328/00, valorizzando il meglio delle leggi regionali di settore, e garantendo una vera integrazione socio-sanitaria. Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, aspettano di prendere visione del disegno di legge di riforma, annunciato dall’assessore  Leanza, per avanzare in sede di tavolo concertativo e tavolo tecnico le proprie proposte di merito. Nel frattempo,  sollecitano all’assessore Leanza interventi diretti ed indiretti mirati ad aggredire l’ emergenza povertà in Sicilia, e a difendere il potere d’ acquisto di redditi e pensioni, richiedendo l’ attuazione dei Piani di Zona dei 55 distretti siciliani.

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