CROTONE. Un'operazione antidroga è in corso nel crotonese, dove i carabinieri stanno eseguendo 19 ordinanze di custodia cautelare, 10 in carcere e nove ai domiciliari, e due provvedimenti di obbligo di presentazione alla pg, nei confronti dei presunti appartenenti ad un'organizzazione di spacciatori ramificata nella zona di Cotronei e Petilia Policastro. L'accusa contestata nei provvedimenti emessi dal gip di Crotone Paolo De Luca su richiesta del procuratore Raffaele Mazzotta e dal sostituto Daniela Caramico D'Auria, è di spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini hanno preso il via dall'omicidio di Salvatore Astorino, di Cotronei, ucciso il 26 gennaio 2008. Per quel delitto, i carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro hanno arrestato Rosario Rizzuti, di 33 anni, condannato a 30 di reclusione all'inizio del 2009, con pena confermata in appello. Gli elementi raccolti durante il proseguo delle indagini, hanno consentito ai carabinieri di risalire ad un traffico di droga di vario tipo, posto in essere da una rete di spacciatori residenti fra Cotronei e Petilia Policastro, alcuni dei quali ritenuti di notevole spessore criminale nonostante i pochi precedenti. La droga era destinata al mercato locale, soprattutto ai giovani che frequentavano pub e luoghi di ritrovo di Cotronei durante i fine settimana e le feste di Natale e Capodanno. E' in corso un'operazione dei carabinieri del Comando provinciale anche a Reggio Calabria per l'esecuzione di dieci ordinanze di custodia cautelare contro i componenti di un'organizzazione che avrebbe gestito un vasto traffico di sostanze stupefacenti. Alle persone destinatarie dei provvedimenti restrittivi viene contestata l'associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l'aggravante delle modalità mafiose. L'organizzazione, "vicina", secondo quanto riferito dagli investigatori, alla cosca Alvaro di Sinopoli della 'ndrangheta, aveva la sua base operativa proprio nel centro preaspromontano reggino e gestiva, secondo l'accusa, attraverso una fitta rete di complicità (l'operazione è stata chiamata, infatti, "Rete") un traffico, in particolare, di cocaina e marijuana. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Dda. Per nove degli indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre una è stata posta agli arresti domiciliari. Nel corso delle indagini è stata riscontrata anche la consumazione, da parte degli indagati, di altri reati come estorsioni, rapine e furti. Le indagini hanno portato anche all'arresto di quattro persone in flagranza di reato ed alla denuncia di altre due. Sono state sequestrate, inoltre, sei armi e 102 munizioni
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