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Fra Milan e Inter potrebbe godere la Roma

L’Inter e il Milan stanno giocando a ciapanò. Come spesso gli è capitato negli ultimi decenni. Il popolare gioco a carte prevede la rinuncia a certi acchiappi, consiglia di lasciar perdere i carichi, insomma di giocar di fino, dosando le mosse e predisponendo agguati. Così l'Inter del capolavoro londinese si ripresenta in campionato, a Palermo, con i vizi di sempre, come se davanti avesse il Catania e non il Chelsea.
Male fanno i rosanero di Delio Rossi ad accontentarsi del pareggio: con una vittoria non impossibile avrebbero dato ali alle speranze di Champions. E il Milan ha fatto lo stesso con il Napoli, rischiando a sua volta la sconfitta evitata per la scarsa convinzione degli uomini di Mazzarri, in particolare dei «divi» Hamsik e Lavezzi che tengono al massimo un tempo.
L'Inter ha tremato fino a ieri pomeriggio, poi ha tirato un sospirone; Galliani si è presentato a fine partita per esibire soddisfazione e la certezza che la lotta con l'Inter continua, e tanto pare bastargli. Ma spesso - nei decenni - mentre le milanesi giocavano a ciapanò qualcun altro incassava la posta in palio.
Se osservate il comportamento della Roma vien da pensare che fra i due litiganti alla fine possano godere proprio i giallorossi: molti critici e tantissimi tifosi continuano a piangere l'assenza di Totti e ad augurarsi il suo pronto recupero, ma mi sento di dire - scusandomi se oso discutere il capitano oggi impegnato in una felicissima produzione di spot pubblicitari - che questa esibita vedovanza fa torto alla squadra tutta e al suo ottimo goleador, quel Vucinic cui manca la cosiddetta Immagine - e forse anche la stima incondizionata dei supporter - per aspirare all'ennesima incoronazione a Re di Roma.
Il prossimo turno - mercoledì sera - dovrebbe registrare un passo avanti di tutte e tre le contendenti; sabato sera, poi, ecco lo scontro fra Inter e Roma a rivelare il vantaggio che potrà trarne il Milan.
Con il ritorno di De Rossi e Mexès la Roma già a Bologna si avvicinerà alla migliore formazione; il Milan ha perso di nuovo Pato e il suo potenziale offensivo sarà di nuovo ridotto: toccherà all'ottimo Ronaldinho - efficace trascinatore di un gruppo a tratti stanco e distratto anche con il Napoli - tenere in vita le speranze di scudetto; mentre l'Inter dovrebbe sollecitamente perdonare e recuperare il reprobo (?) Balotelli per restituire un pò di fantasia - e anche qualche gol - all'affaticata prima linea nerazzurra che vede solo Milito battersi con grande spirito di sacrificio.
Lo scudetto che l'Inter pareva aver già vinto è più che mai nelle mani di Mourinho tutto preso - com'è giusto - dall'impegno europeo: ma perchè mettere a rischio un «titulo» tricolore che diventerebbe come minimo una grossa consolazione in caso di un'infelice rincorsa alla Coppa dei Campioni?
Il campionato criticato dagli esterofili è diventato più incerto ed emozionante di quanto non si potesse prevedere: alla lotta per lo scudetto riguardante Inter, Milan e Roma s'accompagnano le qualificatissime sfide per un posto in Europa fra almeno sei delle squadre - Palermo in testa - che hanno esibito il miglior calcio; e la resistenza del coraggioso Siena rende incertissima anche la lotta per la salvezza. Si comincia a parlare - è male di stagione - di sospetti confronti fra squadre già in odor di salvezza.
Non ci credo: chi non ha ancora raggiunto il traguardo dei quaranta punti può ancora rischiare amare sorprese. Nel frattempo, registriamo con piacere un netto miglioramento degli arbitraggi. Un maggior senso di responsabilità o solo un'illusione?

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