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Mercatino di via Galilei, gli ambulanti: il trasloco dopo la bonifica

I venditori: "Trasloco il piazzale Giotto? Non in quelle condizioni e al capolinea degli autobus"

PALERMO. “L’ordinanza deve essere ridiscussa in consiglio comunale. È anomala. Noi non la accettiamo. Le condizioni igieniche di piazzale Giotto sono allarmanti. Il mercatino lì non si può fare”.” Così Giuseppe Mazzola, presidente della sede regionale dell’Anva, associazione nazionale venditori ambulanti, esprime la posizione dei 150 venditori ambulanti del mercatino di via Galileo Galilei di Palermo. Secondo quanto esposto da Mazzola, piazzale John Lennon da anni è ridotta a discarica a causa delle operazioni di carico e scarico che lì attuano i camion dell’Amia: “Vogliono farci fare il mercato in una discarica. A terra ci sono i liquami, cattivi odori e resti di spazzatura ovunque. Inoltre i tombini sono otturati e vi sono avvallamenti. Quando piove si allaga tutto e diventa un pantano”. Allo stato di degrado per i commercianti si aggiunge anche il problema della convivenza con il capolinea. “Come si può fare il mercatino dove c’è il capolinea degli autobus? E’ impensabile - dice Mazzola che si lamenta anche del poco spazio disponibile -. Lo spazio non è così grande come si può pensare, staremmo a lavorare stipati”. E la questione dello spazio a disposizione è tra le motivazioni più sentite che porta i commercianti a non essere favorevoli al trasloco. Come sostiene il titolare della ditta Maniscalco che vende abiti. Da trentuno anni regolarmente pagante il suolo pubblico, dispone di otto metri tra furgone e stand: “Siamo andati a piazza John Lennon per fare i calcoli di quanto spazio rimarrebbe per ciascuno. Non c’è. I furgoni e i camion sarebbero attaccati l’uno all’altro e lo spazio per la merce sarebbe così stretto da rendere difficoltoso anche il passaggio per la gente”.
Tra i commercianti c’è anche qualcuno che sarebbe favorevole al trasloco ma solo a determinate condizioni. È la posizione di Cosimo Terminelli, venditore ambulante di vestiti  in via Galilei da 32 anni: “Intanto l’ordinanza è scaduta. Per loro siamo abusivi, quando invece paghiamo puntualmente ogni anno il suolo pubblico. Saremmo disposti a spostarci, non vogliamo certo andare contro la legge. Però devono darci disposizioni più chiare - e chiede anche un risanamento di piazzale Giotto -. Il Comune deve ripulire il piazzale, altrimenti non ci mettiamo piede. Anche perché qua vengono a passeggiare famiglie con bambini”. Per molti commercianti poi il cambiamento della postazione causerebbe un calo delle vendite. “Siamo in questo corridoio con la mia famiglia da 30 anni. Se ci spostiamo la gente non ci trova più. Lo spostamento causerebbe disorientamento”, dice Angelo Quattrocchi, pescivendolo di 19 anni. Intanto Mazzola annuncia un’assemblea straordinaria per venerdì prossimo: “Ci incontreremo a Palazzo San Paolo con gli assessori per discutere dell’ordinanza e decideremo anche se programmare uno sciopero”. Chi sembra essere favorevole al mercatino in piazzale Giotto è chi fa la spesa. “Sicuramente lo spostamento gioverebbe al traffico ed anche a chi vive nei palazzi attigui. Ho molti conoscenti che vivono qua e avvertono il disagio”, dice un abitante del quartiere funzionario della protezione civile, assiduo frequentatore del mercato. Anche un ex cancelliere del tribunale dice la sua: “Ogni soluzione è buona purché sia logica. Certo ai fini dello spazio la situazione migliorerebbe, ma il problema della pulizia del piazzale non può sussistere, dovrebbe essere risolto a prescindere dal mercato”.

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