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La Costituzione, grande incognita Impreparato il 50% degli studenti

Solo il 42,7% dei ragazzi sa che si tratta della legge fondamentale dello Stato. Ricerca dell'associazione Proteo Fare Sapere: in errore 1.100 alunni degli istituti superiori di 10 regioni

Roma. Più della metà degli studenti italiani pensa che la Costituzione sia l'insieme delle leggi dello Stato e non la legge fondamentale (lo sa solo il 42,7%). C'é anche un 16% che è convinto che a redigerla sia stato il
Parlamento e non l'Assemblea costituente (nozione data per assimilata dal 68,7%). Il 41,5% ritiene inoltre che la legislazione che regola il divorzio sia contenuta proprio nella Costituzione. Interrogati sul documento su cui si fonda la Repubblica, 1.100 studenti delle scuole superiori di 10 regioni, da Nord a Sud, risultano impreparati. Solo una piccola parte di loro sarebbe riuscita a svolgere la traccia sulla Costituzione
proposta l'anno scorso all'esame di maturità dal ministero dell'Istruzione.
Secondo l'anticipazione di una ricerca, presentata a Roma dall'associazione Proteo Fare Sapere, il 42,9% degli under 20 ha una conoscenza "media" della Costituzione, il 35,3% "piuttosto scarsa". Il 65% dei ragazzi crede che i padri costituenti abbiano redatto un buon testo, ma solo il 36,5% ne possiede una copia in casa. Dati "allarmanti", secondo l'associazione, che comunque sottolinea "l'interesse dei giovani verso i valori fondamentali del documento".
Gli intervistati, infatti, mettono al primo posto la pari dignità tra i cittadini (scelta dall'89,6% del campione), al secondo il ripudio della guerra (84,8%) e al terzo il diritto al lavoro (75%). Sono inoltre "molto rilevanti" per loro l'inviolabilità della libertà personale (74,6%), la parità di diritti e lavoro tra uomo e donna (70,3%) e il diritto alla salute (69%). La non ammissione della pena di morte è "molto rilevante" solo per il 59,3%, con punte di preferenze che oscillano tra il 73,5% e il 20%.
 I ragazzi hanno detto la loro anche in tema di modifiche all'ordinamento: solo il 9,7% condivide l'aumento di potere decisionale del Premier, il 61,1% è d'accordo sulla maggior integrazione fra le nazioni europee. Sono infine critici su alcuni obiettivi che lo Stato non avrebbe raggiunto verso i cittadini, come la rimozione degli ostacoli che limitano l'eguaglianza sociale (per il 61,8% è stata raggiunta solo in parte) e la promozione delle condizioni che garantiscono a tutti il lavoro (raggiunta solo in parte per il 45,5% o non attuata
per il 41%).
Ma anche i cittadini, secondo gli studenti, non sono promossi a pieni voti per i loro doveri verso lo Stato: per il 65,8% del campione l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale è stato attuato solo in parte.

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