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Il prezzo della benzina vola a 1,4 euro

A due week-end dalle feste di Pasqua, gli automobilisti si trovano quindi a fare i conti con nuovi rincari le cui ricadute, secondo il Codacons, si aggirano in totale intorno a 180 euro in più all'anno

Roma. La benzina torna sopra quota 1,4 euro. Dopo una tregua di appena una settimana, il prezzo della verde ha ricominciato a correre, portandosi nei distributori dell'Agip a 1,409 euro al litro (il massimo dall'8 ottobre del 2008) e in quelli della Shell a 1,407 euro al litro. A due week-end dalle feste di Pasqua, gli automobilisti si trovano quindi a fare i conti con nuovi rincari le cui ricadute, secondo il Codacons, si aggirano in totale intorno a 180 euro in più all'anno. "L'impennata dei prezzi della benzina registrato negli ultimi due mesi - afferma l'associazione - determinerà un aggravio pari a 180 euro ad automobilista su base annua, considerato non solo il maggiore costo del pieno, ma anche le ricadute indirette sui prezzi dei prodotti trasportati, sulle tariffe energetiche e sui trasporti. Basti pensare - insiste il Codacons - che rispetto ai primi di gennaio, oggi un pieno di verde costa circa 3-4 euro in più e l'andamento sembra essere al rialzo". Stando ai prezzi rilevati oggi dalla Staffetta quotidiana, il costo del pieno è infatti arrivato a superare i 70 euro, contro i 58 circa di un anno fa e i 67 euro di inizio 2010.  A dover sopportare nuovi rincari non sono però solo gli automobilisti italiani. Secondo l'Unione petrolifera infatti, i prezzi sono infatti aumentati in altri paesi europei ben più che in Italia. "Ciò è vero in particolare per la Germania, dove - sottolinea l'Up - la benzina ha mostrato rincari di circa 6 centesimi di euro al litro". Gli incrementi sono insomma giustificati dall'andamento delle quotazioni internazionali e, a riprova della "correttezza del comportamento delle compagnie", i petrolieri citano lo "stacco Italia", ovvero la differenza tra il prezzo industriale medio dei carburanti nel nostro Paese e quello medio europeo. Se fino alla rilevazione della Commissione europea dell'8 marzo, il confronto vedeva l'Italia più cara di 4,5 centesimi, dagli ultimi dati del 15 marzo, insiste l'Up, emerge che la differenza "si è praticamente dimezzata, attestandosi a 2,6 centesimi euro al litro per la benzina e 2,7 centesimi euro al litro per il gasolio". Mentre i prezzi salgono, continuano invece a diminuire i consumi. Secondo i dati della stessa Up, a febbraio la benzina ha mostrato un calo del 7,9% ( 62.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2009, mentre per il gasolio il calo è stato dell'1,2% (-23.000 tonnellate). La domanda totale di carburanti (benzina+gasolio) è così diminuita del 3,1%.

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