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Miccoli alle "Iene" parla di Moggi e Lippi

Palermo. "Ringrazierò sempre Moggi, perché mi ha mandato al Benfica e ho guadagnato di più. Sono stato meglio, giocavo sempre, sono diventato l'idolo di Lisbona". Così Fabrizio Miccoli, intervistato dalle Iene, nella trasmissione che andrà in onda oggi alle 21.10 su Italia 1, risponde a Luciano Moggi che recentemente aveva detto: "nella mia carriera ho gestito spesso situazioni difficili con dei giocatori, ma sono sempre riuscito ad avere con loro ottimi rapporti. Solo con Miccoli non sono riuscito in questo. L'ho consigliato io a Zamparini, ma la riconoscenza in questo ambiente non c'è". Miccoli è diplomatico su quell'anno alla Juve che non l'ha visto protagonista: "Mi sono allenato con Del Piero, con Buffon, Camoranesi, Trezeguet, ho passato un anno importante. Li ringrazierò sempre". Anche sulla scelta del Ct della nazionale, Marcello Lippi, di non convocarlo, il bomber evita le recriminazioni. "Lippi è l'allenatore della Nazionale e quindi le scelte le deve fare lui, se sceglie questi giocatori vuole dire che crede in loro e non a chi non chiama. Questo non mi disturba più di tanto. Mi dispiace, è normale. Però dall'altra parte sono contento perché quest'estate me ne sto a casa mia a Gallipoli con la mia famiglia, al mare". Il fantasista del Palermo parla anche di Maradona e confessa: "Per me è tutto, è il calcio, è il numero uno in assoluto". Del suo tatuaggio di Che Guevara, che ha scatenato polemiche alla Juve, commenta: "L'ho fatto perché l'aveva Maradona, non sapevo neanche chi fosse il Che. Poi ho letto qualche libro e mi è piaciuto".

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