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Trieste, vendono bambina rom per 200 mila euro: arrestati in tre

Sono accusati di acquisto e alienazione di schiavi. La madre della vittima è ricercata: proprio lei avrebbe venduto la figlia a due connazionali

Trieste. Una bambina rom "venduta" per 200 mila euro: è quanto accaduto a Trieste, dove la polizia ha arrestato tre cittadini croati della stessa etnia per acquisto e alienazione di schiavi. Una quarta persona, la madre della vittima, è ricercata in campo internazionale. Una coppia di cittadini croati appartenenti ad un gruppo rom, infatti - secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla squadra mobile di Trieste con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo giuliano, nell'ambito dell'operazione "Kali" - avrebbe "venduto" nel settembre dello scorso anno la figlia di 13 anni a due connazionali residenti in provincia di Padova, intenzionati ad impiegarla nell'effettuazione di furti. Tre dei quattro protagonisti della vicenda sono stati rinchiusi in carcere e rischiano una condanna ad oltre venti anni di reclusione, mentre la mamma della vittima è ricercata in campo internazionale in esecuzione di un mandato di cattura europeo emesso dalla Procura della Repubblica di Trieste. L'inchiesta era partita nel settembre scorso, dopo che nel capoluogo giuliano erano stati scoperti due minori rom, vittime di riduzione in schiavitù insieme ad altri coetanei, ad opera di una banda di zingari finita in carcere nel dicembre scorso, in un altro filone di indagine su abusi commessi ai danni di bambini, denominato "Gipsy child".

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