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Partito del Sud, Lombardo: bisogna far presto

Il governatore: "Dobbiamo scendere in campo prima delle politiche". Micciché: "Abbiamo un'occasione storica, sono disposto a uscire dal Pdl"

Palermo. Asse Lombardo-Miccichè per la nascita del Partito del Sud.
"Non possiamo più ritardare il nostro percorso politico del Partito del Sud. In questi giorni abbiamo quasi ufficializzato la nascita di questo forte soggetto politico. Dobbiamo scendere presto in campo, anche prima delle politiche. Per impedire,per esempio, l'approvazione dei decreti attuativi del federalismo fiscale voluta dalla Lega. Ci dobbiamo sbrigare". Lo ha detto il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, nel suo intervento al convegno organizzato dal Mpa a Palermo dal titolo "Regioni, riforme e autonomie",  cui hanno partecipato anche Giuseppe Lumia e Antonello Cracolici del Pd.
"Le politiche euromediterranee, se non ci sapremo affermare, andranno tutte a beneficio del Nord - ha proseguito – Dobbiamo superare le distinzioni tra destra e sinistra. Un po' come abbiamo fatto con l'Mpa che da domani mi auguro abbia un altro nome. Non possiamo più accettare - ha concluso - di venire umiliati in cambio di un deputato o di un migliaio di voti in più. Vogliamo raggiungere la maggioranza del consenso dei siciliani ma senza subire ricatti politici".
"Abbiamo un'occasione storica. Non fare il Partito del Sud sarebbe criminale – ha risposto il sottosegretario Gianfranco Miccichè nel corso del convegno. Per crearlo sono disposto a uscire dal Pdl. Non si può stare con un piede in due scarpe. Se il Partito del Sud lo facesse il Pdl sarei felice, ma non sarà così". "Dev' essere pronto per le prossime politiche - ha aggiunto - questo è l'importante. Dobbiamo partire con il piede giusto e in Sicilia dobbiamo ottenere il 40%". "Per fare il Partito del Sud posso sopportare anche Lumia e Cracolici", ha scherzato. "Adesso tocca a Lombardo - ha concluso - Dobbiamo puntare alla qualità con una classe dirigente straordinaria. Facciamo la rivoluzione".
"Credo che si debba approfittare di questo convegno per fare la storia di questo fantomatico Partito del Sud. Già quattro anni fa ne avevo parlato anche con Saverio Romano ma, nonostante il benestare di Silvio Berlusconi, poi ci siamo fermati per l'opposizione dell'Udc". "Ci ho ripensato - ha raccontato - quando ero nel governo e mi è capitato di portare al Consiglio dei ministri una norma per la semplificazione dei fondi strutturali e ho trovato l'opposizione della Lega. In quell'occasione, Berlusconi mi ha detto di lasciare stare perché loro erano un partito e io no. Da allora io non penso ad altro che al Partito del Sud".
"Raffaele Lombardo non deve quindi aspettare una mia presa di posizione.- ha proseguito  Miccichè -. Sono io che ho atteso la sua. Dobbiamo adesso avere la credibilità per presentarci come un partito. È l'interesse territoriale quello che conta - ha ribadito - Il mio esempio è la Lega, un partito compatto da cui nessuno  se ne è mai andato". Secondo Micciché, la prima cosa da fare sono le riforme: "Soprattutto sulla semplificazione della burocrazia - ha detto - perché spesso la gente non rispetta la legge per superare gli  ostacoli e le lentezze del sistema. Non è possibile che nelle soprintendenze ci siano 15 mila richieste di autorizzazioni ferme".

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