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Fiat, Lombardo: "Pochi 100 milioni per Termini"

Il presidente della Regione parla nel corso di una tavola rotonda nell'ambito del congresso della Fiom-Cigl. "Parlerò con Scajola, il Governo deve fare di più". Poi boccia la proposta di Cimino: "Non è la soluzione giusta"

Termini Imerese. "Scriverò al ministro dello Sviluppo, Claudio Scajola, per chiedergli di mettere tutte la carte in tavola riguardo le proposte al vaglio di Invitalia". Lo ha detto il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, partecipando a una tavola rotonda organizzata a Termini Imerese nell'ambito del congresso regionale della Fiom-Cgil, alla presenza del leader sindacale Gianni Rinaldini. Rispetto alle proposte in campo, Lombardo ha confermato l'interesse nei confronti dello stabilimento della Fiat di Termini Imerese, anche dell'imprenditore Gian Mario Rossignolo, che nei giorni scorsi aveva smentito però le indiscrezioni che riguardavano proprio la sua azienda: "Il progetto di Rossignolo - ha sottolineato Lombardo - mi sembra una cosa seria, anche se ovviamente non ha gli stessi numeri di Fiat. Comunque non posso dire altro al momento". Il governatore esclude invece che la Cape del finanziere Simone Cimino "possa essere la soluzione giusta per Termini Imerese, è un progetto in evoluzione che si realizzerà nell'arco di tanti anni". Lombardo ha assicurato che nei prossimi giorni incontrerà i responsabili di Invitalia "per conoscere più in dettaglio le proposte che riguardano il settore dell'auto". Sulla dotazione di 100 milioni di euro da parte del Governo nazionale per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese, il presidente della Regione ha detto: “Ci sembra una cifra magra. Onestamente avremmo voluto lo stesso impegno profuso nel settore energetico. Sono sicuro che si faranno in quattro per costruire una centrale nucleare. Qui in Sicilia se lo dimentichino, lo impediremo. Noi non crediamo alla favoletta raccontata dall'erede degli Agnelli, John Elkann, su una Fiat con il cuore in Italia. Qualcosa di romantico rispetto alla brutalità di Marchionne". Parole non meno dure neppure da parte di Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom Cgil, che ha dichiarato: “Il governo ha giocato un ruolo di totale sudditanza rispetto alle scelte della Fiat con l'assenza assoluta di politiche industriali. Acceleriamo il confronto sui progetti presentati per Termini nel settore auto. Degli altri ci interessa poco”. Secondo Rinaldini, inoltre, il progetto dell'amministratore delegato Marchionne "va nella stessa direzione dei piani che aveva in mente l'avvocato Gianni Agnelli, cioé l'abbandono dell'auto. Così, il presidente di Confindustria Palermo, Nino Salerno, nel corso dell’incontro ha aggiunto: “Per il futuro di Termini Imerese c'e' ancora tempo sufficiente per poter fare scelte opportune e ponderate. Non dimentichiamo che da qui al 2011 abbiamo tempo per valutare con calma le proposte per salvaguardare i livelli occupazionali". Alla domanda se il futuro di Termini possa essere diverso dal settore dell'auto, Salerno ha poi risposto: "Perché no? Qualsiasi soluzione va bene, l'importante è che non si perdano posti di lavoro".

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