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Miccoli cucina... alla livornese: rosa sempre quarti

L'attaccante salentino decide la gara contro i toscani con un gran destro a dieci minuti dal termine. Vittoria fondamentale nella corsa alla Champions

Palermo. Dopo il piatto freddo della vendetta servito alla Juve, stavolta Miccoli cucina una triglia alla livornese e regala un’altra domenica di sazietà ai tifosi del Palermo. Un’altra domenica da quarto posto.
È stata la vittoria della sofferenza, è stata la vittoria della pazienza. Lo aveva detto alla vigilia Delio Rossi che sarebbe stata dura. Ma forse il tecnico non immaginava di dover fare i conti con una resistenza così strenua degli ospiti, in trincea per quasi tutta la partita con un Rubinho strepitoso, irriconoscibile rispetto al portiere incerto dell’inizio di stagione in rosa.
Fuori Cassani, l’allenatore romagnolo non mette né Blasi, né Celustka. Sistema il già collaudato Goian al centro della difesa, accanto a Kjaer, spostando Bovo sull’out destro per sostituire Cassani.
Parte forte il Palermo, ma il Livorno fa capire che non sarà facile. Pastore ispira Cavani con un filtrante al 2’, ma Knezevic anticipa l’uruguaiano con un intervento al limite. Nei minuti successivi i toscani si fanno vedere in avanti e conquistano due corner consecutivi. Lampo di classe di Pastore al 12’, l’argentino si libera di due avversari con un gioco di prestigio al vertice dell’area di rigore e scaglia un gran bel destro che si conclude fuori di poco.
Lo chef Miccoli accende i fornelli al 18’: lancio di Liverani, sponda di Cavani per il salentino che sferra un tiro al volo sul quale Rubinho si supera mettendo in angolo. La tavola è apparecchiata.
Bovo spinge parecchio, pur non avendo lo stesso dinamismo di Cassani. Al 27’ fa partire un traversone, Cavani schiaccia sul secondo palo, palla a lato.
Il Livorno è ben messo dietro, ma il Palermo spinge forte nel finale di tempo.
Al 39’ bolle l’acqua nella pentola di Miccoli. Bovo appoggia per Nocerino dentro l’area, tacco a servire il numero 10 rosanero, gran diagonale e perfetta risposta del portiere brasiliano che devia in angolo. Su un altro corner, al 41’, Kjaer prolunga sul secondo palo, ma Goian non riesce a spingere dentro da due passi. Livorno pericoloso, due minuti dopo, con un tiro velenoso di Mozart che si abbassa all’improvviso, ma termina sopra la traversa.
Avvio sprint nella ripresa per gli uomini allenati  da Rossi che non cambia nulla. All’8’ Miccoli, fa stavolta le veci del cameriere e serve bene Pastore, ma l’argentino non è perfetto nella conclusione, ancora ottima la respinta di Rubinho. Un minuto dopo si fanno vedere gli amaranto, con una bella punizione di Di Gennaro, Sirigu ci mette i pugni. Ennesimo di miracolo di Rubinho al 16’: l’azione ancora sull’asse Pastore-Miccoli-Cavani con conclusione angolata e potente del numero sette rosanero sulla quale l’estremo difensore ospite compie un intervento da applausi. Non per i tifosi del Palermo, che stizziti lo fischiano.
Al 22’ ottavo corner per il Palermo che schiaccia gli avversari. Sugli sviluppi dell’angolo annullato per fuorigioco un gol di Kjaer. In offside, l’autore dell’assist Balzaretti, servito da Liverani.
I rosanero non trovano la rete, il cuoco Miccoli non riesce a trovare la ricetta giusta. E allora ci pensa il maître Rossi. Al 23’ toglie un deludente Simplicio e inserisce l’argentino Bertolo e a dieci minuti dalla fine fa uscire lo stremato Cavani per giocarsi la carta Hernandez.
Ancora una volta i cambi sono azzecatissimi. L’uruguaiano mette la giusta dose di fortuna, il centrocampista argentino diventa l’assistente principale del capo della cucina. È il 36’, azione sulla sinistra, Bertolo sbaglia il controllo, diventa un assist per Miccoli che con un gran destro fa capitolare Rubinho. È il gol che decide la partita. Il pranzo è servito, anzi l’aperitivo vista l’ora e l’appettito di Champions della squadra rosanero e di un’intera città. Tutti sperano che l’happy hour non finisca più.

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