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Noi, lavoratori fantasma dell'ospedale Piemonte di Messina

Siamo dei lavoratori dell’indotto dell’Ospedale Piemonte di Messina, facciamo parte della ditta di pulizie, ci definiamo dei lavoratori fantasma. Sì perché malgrado dietro il nostro lavoro umile ma dignitoso svolgiamo una funzione quasi vitale per il nosocomio, nessuno e sottolineiamo nessuno nella situazione gravosa che si viene a trovare l’ospedale parla di noi, del nostro presente ma soprattutto del nostro futuro. Si chiude una parte di ospedale, certo una grave perdita per la città, sicuramente, sia dal punto di vista sanitario che sociale, ma anche occupazionale. Ad oggi nessuno ci ha rassicurati sul nostro futuro: chiudono reparti, rimangono in vita solo quelli che verranno posizionati nella nuova piastra chirurgica e noi che fine facciamo? Dietro queste parole vi sono cuori che palpitano, persone che già vivono una drammatica realtà giorno dopo giorno dato che la retribuzione a molti non consente neanche di arrivare a metà mese, ma con dignità e abnegazione continuano a offrire le nostre prestazioni. Le notti ormai sono diventate impossibili, gli incubi di rimanere in mezzo ad una strada fanno parte dei nostri sogni e dormire sereni ormai è diventata una chimera. Chiediamo solo di poter mantenere il nostro posticino di lavoro, chiediamo un po’ di visibilità sia tra gli organi di informazione che tra la direzione generale dell’azienda Papardo-Piemonte, in modo tale che qualcuno finalmente si esprima sul nostro futuro, che per logica dovrebbe essere inquadrato facendo riferimento all’accorpamento tra Ospedale Piemonte e Papardo tra le due strutture Ospedaliere.
Carmelo Crisafulli, Messina


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