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Palermo, causa-lumaca dura 36 anni: risarcimento beffa

Tutto era scaturito dalla divisione del consistente patrimonio immobiliare di una famiglia nobiliare siciliana, tra cui una villa storica. Il primo grado di giudizio é durato circa venti anni, poi è seguito un giudizio di appello e il ricorso in Cassazione

Palermo. La causa-lumaca è durata 36 anni. Uno dei contendenti è morto. Ai suoi eredi i giudici hanno disposto un risarcimento di 10 mila euro, una media di 277 euro l'anno, "a dispetto di tutti i soldi spesi e di una controversia passata ormai da generazioni in generazioni". racconta l'avvocato Alessandro Palmigiano, che ha patrocinato la causa. "Un risarcimento ingiusto - dice - contro cui ci siamo opposti. La giurisprudenza della Corte di giustizia europea dice che per ogni anno trascorso oltre ogni ragionevole durata del processo, orientativamente 5 anni, vanno riconosciuti da 1000 a 2000 euro di risarcimento, ma in questo caso i giudici di Caltanissetta hanno ritenuto che, a causa della litigiosità tra i contendenti, l'attesa sia stata in gran parte giustificata. Però a me pare difficile trovare vertenze dove non c'é litigiosità". La causa-lumaca era scaturita dalla divisione del consistente patrimonio immobiliare di una famiglia nobiliare siciliana, tra cui una villa storica. Il primo grado di giudizio é durato circa venti anni, poi è seguito un giudizio di appello e il ricorso in Cassazione. La Cassazione non ha poi messo la parola fine alla vicenda, ma ha rinviato a una nuova sezione della Corte di Appello dove, nel marzo del 2008, è stata dichiarata la cessazione della materia del contendere. Nel 2009 la richiesta di risarcimento per la durata-record della causa, poche settimane fa la quantificazione del danno da parte dei giudici. La notizia è stata data oggi in occasione dell'apertura a Palermo del quarto Seminario sulla tutela dei consumatori promosso dallo studio legale Palmigiano insieme con la Fondazione Rosselli e con la facoltà di Scienze politiche dell'Università di Palermo

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