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Palermo, Cammarata avvia indagine sui beni confiscati alla mafia

Il sindaco ha dato via un controllo sull'attività di tutte le associazioni e le cooperative sociali dopo il servizio di "Striscia la Notizia"

Palermo. Il sindaco di Palermo Diego Cammarata ha avviato un controllo sull'attività di tutte le associazioni e le cooperative sociali e ha dato mandato al comandante della polizia municipale di eseguire "le verifiche relative alle interviste realizzate da Striscia la notizia per acquisire tutti gli elementi utili ad identificare le strutture oggetto del servizio".  Ieri la trasmissione di canale 5 aveva sostenuto che molti dei beni confiscati alla mafia non sarebbero stati assegnati a Onlus con fini sociali o istituzionali, come previsto dalla
legge, ma a sedicenti associazioni con fini di lucro. "Nello stesso tempo il settore risorse immobiliari, che riceve i beni dal Demanio e li assegna provvisoriamente in attesa del nulla osta da parte della Prefettura - afferma una nota - produrrà una relazione dettagliata riguardante i criteri di assegnazione, le attività svolte e la verifica semestrale prevista dalla normativa. Già oggi, su disposizione del sindaco, si è svolta a palazzo Palagonia, sede della direzione generale, una riunione durante la quale è stato sottolineato che l'assegnazione dei beni (attualmente 111 in tutto) ad associazioni e a cooperative sociali è avvenuta in seguito alla pubblicazione di un bando pubblico e la scelta è stata effettuata sulla base delle finalità sociali dichiarate". "Occorre oggi - conclude il sindaco - controllare che non ci siano state dichiarazioni infedeli o che successivamente non si
siano verificati avvenuti abusi. Sono certo che, laddove si accertasse che ciò è in qualche caso avvenuto, il fenomeno riguarda un numero minimo delle molte associazioni che hanno ricevuto beni confiscati e che operano davvero per fini sociali"

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