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Enologia, in Sicilia flessione degli investimenti

Il dato è il risultato di una ricerca condotta da Cronache di Gusto e interessa il 41,3% dei produttori intervistati. La comunicazione è il settore su cui si punta di meno

Palermo. Investimenti contenuti per far fronte ad una crisi che c'e' e si fa sentire. Su 114 produttori vitivinicoli siciliani intervistati, il 41,3% ha dichiarato di aver contratto gli investimenti, mentre il 14% ha scelto di abbattere i prezzi. Se, invece, il 10,7% ha deciso di diminuire il numero delle bottiglie da produrre, l'8,7% ha preferito ridurre il numero dei propri lavoratori nel tentativo di rientrare con le spese di un 2009 tutt'altro che facile. E' questo il risultato dell'indagine condotta da Cronache di Gusto per verificare il reale stato dell'enologia siciliana, dei suoi produttori e delle sue aziende, di cui si e' anche discusso nella giornata di ieri in occasione del forum ''Aspettando Verona: come sta il vino del Sud Italia?'', organizzato dalla redazione del giornale on-line di enogastronomia e che si e' svolto nei locali di Villa Malfitano a Palermo. Un secondo dato rilevante e' quello relativo agli investimenti. Messina e Catania risultano, ad oggi, le zone dove - nonostante la crisi, avvertita comunque da tutti i produttori - maggiormente si continua ad impiegare il denaro soprattutto nell'ambito della tecnologia e dell'innovazione. ''La nostra area e' sicuramente quella che fa da apripista - ha detto Giuseppe Benanti, a capo di una delle maggiori aziende vitivinicole dell'Etna - ma, alla fine, si arriva ad una sorta di accorpamento e omologazione dei vini siciliani, per cui i nostri sforzi diventano nulli''.

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