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Zac: "Troppi infortuni, indaghiamo sulle cause"

Il tecnico della Juventus alla vigilia del match spareggio con il Palermo per un posto in Champions: "Non si può andare avanti con gli uomini contati"

Torino. Guardare avanti, non indietro come aveva detto Buffon. Ma soprattutto guardare nell'infermeria della Juventus, da sempre troppo piena per non meritare interrogativi inquietanti. E' l'atteggiamento di Alberto Zaccheroni, alla vigilia del primo degli spareggi (con il Palermo) per un posto in Champions.
Il tecnico si era sempre astenuto, finora, dall'approfondire la questione infortuni, che in casa bianconera, al contrario di quanto dice la società, è da Guinness dei primati. Ma oggi la affronta decisamente, perché in poche ore ha perso anche Buffon e Amauri, Camoranesi (affaticamento muscolare, che il tecnico ha commentato così: "Speriamo che non sia qualcosa di più") e rischiato di perdere Melo e De Ceglie, che ieri, sempre per guai muscolari, non erano in grado di giocare, mentre oggi sono ok. "Tra i tanti problemi che abbiamo - ammette - questo è il maggiore. Ne abbiamo parlato con tutti, anche con i consiglieri di amministrazione con cui ci siamo incontrati ieri a Vinovo e ai quali ho esposto anche i rischi della situazione e di possibile crescita della squadra. Ho cercato di darmi spiegazioni, ma finora non ci sono riuscito. Va comunque risolto, perché non si può affrontare due competizioni con gli uomini contati, facendo giocare sempre gli stessi. Io tengo molto all'Europa League, perché ci dà motivazioni, ma comporta anche un dispendio di energie fisiche: facciamo bene ad andare avanti, ma vi dirò fra un mese se avremo tutti i giocatori". Il riferimento è sia a casi come quello di Iaquinta, il cui rientro è sempre misterioso, sia alla possibilità che l'andazzo della media di un infortunio a partita continui.
Situazione che condiziona pesantemente anche le scelte tattiche, perché gli schieramenti difensivo e di centrocampo dipendono dalla disponibilità numerica degli uomini: Caceres è ancora fuori e affiora il sospetto di pubalgia, Grosso è recuperato ma non al meglio; il ko di Camoranesi, oltre a togliere alternative per il turn over, elimina anche la possibilità di un centrocampo a quattro, visto che Marchisio è squalificato e Poulsen è sempre fuori causa. Eppure, Zaccheroni crede nella qualificazione Champions: "Guardo avanti e non dietro. Il motivo è semplice: se vogliamo confermare la posizione attuale, che ci garantirebbe matematicamente la qualificazione, dobbiamo migliorare e non pensare solo a mantenerla, altrimenti la perdiamo". Il Palermo non lascia certo dormire tranquilli, "perché ha trovato continuità nelle prestazioni". Quanto alla sua "cura" per guarire la squadra, Zac indica: "Dobbiamo essere più veloci nell'interpretazione del gioco", riferendosi alla lettura delle situazioni. E a proposito degli elogi unanimi piovuti su di lui, minimizza così: "Sono legati, come spesso succede in Italia, agli ultimi risultati. Spero di averli a fine stagione, allora sì che sarei gratificato. Oggi, non ci bado affatto". Con Diego, capitolo chiuso: "Ci ho messo 30 secondi a spiegarmi. E' normale che si voglia sempre giocare".

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