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"L'invenzione di Palermo": il debutto letterario di Rizzo

Il romanzo d'esordio del ventiseienne originario di Sant'Elisabetta, nell'Agrigentino, sarà presentato domani alle 18,30, da Modus Vivendi, nel capoluogo siciliano

Palermo. L'arte di arrangiarsi, l'ignoranza, la povertà, la mafia e la ribellione. Il romanzo di debutto di Giuseppe Rizzo, 26 anni, si chiama "L'invenzione di Palermo” ma l'autore non s'inventa nulla, a parte forse uno stile di scrittura che si basa su una lingua d'esperanto che mescola la vulgata popolare a neologismi,  l'uso di iperboli e di immagini eteree ma allo stesso tempo concrete.
E' una Palermo vera, anzi verace quella che esce fuori dalla penna del giovane scrittore originario di Sant'Elisabetta, nell'Agrigentino.
Una Palermo che è  "un coccio d'aglia, un soffio d'incenso, un assaggio di quarume, una smorfia di alito cattivo, una mosca morta per il caldo, un concerto di macchine impazzite". Una Palermo che viene descritta attraverso la tenera, vivace ma comunque determinata voce di Annina Tirone, 15 anni, una vita passata a Fondo Picone, baraccopoli di lamiere di eternit, tra corso dei Mille e via Oreto, a un passo dal centro.
Annina e i suoi tre fratelli crescono all'improvviso, quando la madre, domestica in una casa della "zona in" di viale Strasburgo, viene uccisa per errore, in un regolamento di conti mafioso. Da quel giorno la famiglia Tirone guidata, si fa per dire, dal padre Totò si trova a vivere una realtà ancora peggiore del già tragicomico presente, fatto di espedienti e miseria.
I fratelli maggiori di Anna vivono di furti e truffe. Il capofamiglia è un fallito, raccoglie cianfrusaglie dai cassonetti e cerca di venderle al mercato di Ballarò, la domenica mattina, insieme alle sue invenzioni (da qui il titolo). L'uomo però trova il riscatto rifiutando l'aiuto del boss mafioso che offre protezione, dopo l'uccisione per sbaglio della moglie. Un "no" alla criminalità organizzata che costa caro ai Tirone. Ma Annina, la più piccola, la più brillante, salverà tutto e tutti.
Rizzo ha scritto per il Giornale di Sicilia e Il Mucchio Selvaggio. Ha vinto il "Romaeuropa Festival", ed è stato selezionato al premio "Mondello Giovani". Suoi racconti sono apparsi su Nazione Indiana. "L'invenzione di Palermo" (192 pagine, Giulio Perrone editore) sarà presentato nel capoluogo siciliano, dall'autore e da Marcello Benfante, venerdì 26 febbraio alla libreria Modus Vivendi, in via Quintino Sella 79, alle ore 18.30.

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