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Lo sfogo della moglie di Fragalà: ho bisogno di coraggio per affrontare tutto questo

Silvana Friscia: “Non riesco a capire il gesto, non è il gesto di un vandalo. Sembra una punizione. Ma lui non meritava questa punizione”

Palermo. Riesce appena a reggersi in piedi, viene sorretta da due amiche che non la lasciano un attimo da sola. È sconvolta dal dolore, Silvana Friscia, la moglie dell’avvocato Enzo Fragalà, colpito brutalmente ieri sera a pochi passi dal suo studio nel centro di Palermo.
Davanti alla porta della Seconda Rianimazione dell’Ospedale Civico la donna si lascia andare a poche parole, ripetendo il bollettino che le hanno dato i medici: hanno detto chiaramente che è in pericolo di vita, serviranno almeno due o tre giorni per uscire dalla fase più critica. I colpi sono stati talmente violenti da avergli spostato il tronco e la spina dorsale. Mentre c’è ancora presenza di liquido cerebrale che però si dovrebbe assorbire”.
Poi la signora Fraglà cerca di dare una spiegazione a quanto sta succedendo: è una cosa totalmente inaspettata. Non notavo in mio marito nessun turbamento. Non mi spiego questa ferocia e questa malvagità, lui è una persona buona. Ha avuto tante cause, su cui ora indagano i carabinieri. Vederlo ridotto in questo modo mi uccide. È stato un fulmine a ciel sereno. Non mi rimane altro che aspettare”. E ancora: “Non riesco a capire il gesto, non è il gesto di un vandalo. Sembra una punizione. Ma lui non meritava questa punizione. I miei figli mi danno coraggio, ci vuole tanto coraggio”.

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