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Balzaretti: "Il gruppo è la nostra forza"

Il terzino sinistro rosanero: "Dobbiamo imparare però ad essere più lucidi nei momenti cruciali delle partite"

Palermo. Con la Lazio, il Palermo ha dimostrato di non essersi ridimensionato dopo la bruciante sconfitta contro la Roma. Anzi, ha dimostrato di essere rimasto sereno, e di non avere perso l’entusiasmo. Merito di tutto questo è la forza del gruppo, l’arma più affilata da usare contro gli avversari secondo Federico Balzaretti, oggi in conferenza stampa al Tenente Onorato. «È sicuramente il nostro punto di forza. Il gruppo, in questi anni, è migliorato per personalità ed equilibrio».
Guarda ai pregi il terzino sinistro rosanero, ma anche ai difetti. «Al momento ci manca un po’ di maturità che ci permetta di leggere con lucidità determinati momenti di alcune partite. Non dimentichiamo, però, che in squadra ci sono molti giovani». Archiviata la vittoria brillante con la Lazio, è già tempo di guardare a domenica e allo scontro, in posticipo, con la Juve all’Olimpico di Torino. Uno scontro per la Champions League. «È vero, in questo momento è uno scontro diretto, lo dice la classifica e mi auguravo, a inizio stagione, di giocare una partita così in questo momento. La partita è importante – aggiunge Balzaretti -, ma non decisiva, perché manca ancora tanto. Quando mancheranno sei partite, guarderemo la classifica. Anche per questo motivo, al momento, non conviene pensare alla Champions, anche se è un sogno per tutti». Quella di domenica sarà una gara particolare per il difensore del Palermo. Balzaretti ha, infatti, vestito le maglie di Torino e Juventus, fatto singolare di per sé, a maggior ragione se si considera che Balzaretti è nato a Torino. Ma il terzino rosanero non si aspetta l’accoglienza avuta dai tifosi granata, quando fu fischiato per tutta la partita a Torino. «I tifosi della Juve mi hanno accolto bene quando venivo dal Toro. Non credo ci saranno problemi». Balzaretti ha trascorso due anni a Torino.. «Il primo anno è stato fantastico. Sono stato catapultato dalla serie B alla Champions, in una delle tre – quattro squadre più forti d’Europa, fatta da venti nazionali. L’anno di B, invece, è stata una festa continua. Ovunque andavamo c’era un atmosfera di festa». La vetrina della partita con la Juve potrebbe essere, inoltre, un’opportunità importante anche in chiave nazionale per il numero 42 del Palermo, considerando che nella fascia opposta del campo potrebbe giocare Fabio Grosso, il preferito da Lippi per il ruolo di terzino sinistro in nazionale. «Per me è una partita come tutte le altre, per dimostrare che sono importante per il Palermo. Alla nazionale non penso. Se fino ad ora non sono stato convocato è perché non lo merito, e c’è stato qualcuno più meritevole. Io la penso sempre così».

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