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Pozzo: la tecnologia per gli arbitri già c'è

Si tratta di un impianto con telecamere ad altissima velocità messa a punto dall'azienda del presidente dell'Udinese

Roma. La tecnologia per aiutare gli arbitri a correggersi in alcuni casi spinosi (come quelli del 'gol-non gol', anche noto come 'gol fantasma' e del fuorigioco) esiste già e venne approvato dalla Figc nel 2006 (presidente Franco Carraro). Poi il progetto venne 'congelato' ed infine sostituito dall'introduzione degli arbitri di linea, che si stanno sperimentando in Europa League.
L'ha messa a punto la Freud, azienda del presidente dell'Udinese Gianpaolo Pozzo, ospite di 'Radio anch'io sport'. Si tratta di un impianto con telecamere ad altissima velocità, "funzionante, che avrebbe bisogno solo di essere testato, magari con qualche amichevole ed alla presenza delle massime autorità del calcio". Dunque non in fase sperimentale: "E' ormai realizzato. E' stato brevettato dal Cnr, brevetti poi ceduti alla Federcalcio italiana, come pure tutto il sistema delle apparecchiature. Però deve essere collaudato. Per quel che abbiamo visto, risolve i problemi".
E, secondo Pozzo, ha tutti i crismi per superare la chiusura del presidente della Fifa Joseph Blatter, che non vuol sentir parlare di moviola in campo: "Non è una moviola sulla quale scatenare discussioni da bar. E' un sistema che cattura le immagini, le elabora con un computer speciale ed invia un segnale all'arbitro. Due situazioni, gol-non gol e fuorigioco, le segnala in automatico. Inoltre registra tutto ed il quarto uomo ha a disposizione un monitor che gli ripropone l'azione dubbia con qualche secondo di ritardo ed una qualità molto nitida. Le telecamere sono capaci di 150 fotogrammi al secondo ed ogni centimetro quadrato del campo e sotto il loro occhio". Questo senza intaccare l'autorità all'arbitro: "L'ultima parola spetta sempre a lui".
Ma perché dopo la luce verde, di tecnologia applicata al pallone non s'è più parlato? "Per me è un mistero - ha risposto Pozzo - Blatter aveva autorizzato la sperimentazione. Ed Abete, allora vice presidente della Figc, ne aveva promosso lo sviluppo con entusiasmo. Poi non se ne è fatto più nulla. Ci saranno state indicazioni da parte di Blatter". Intanto, il 6 marzo, l'International Board si occuperà di tecnologia in aiuto degli arbitri, ma solo per quel che riguarda i 'gol fantasma'.
Uno degli appunti che vengono mossi è quello economico. Pozzo ha risposto così: "Applicata a livello mondiale la produzione in serie di questo impianto abbatterebbe i costi. Ora parliamo di circa 150 mila euro per attrezzare un campo, non una cosa esagerata. Ma soprattutto, visto che lo sforzo intellettuale e tecnologico è stato completato, varrebbe la pena di stabilire una volta per sempre, con la sperimentazione, se è una strada percorribile. Certamente come siamo messi ora non va bene, non si può ogni settimana proseguire con la caccia all'uomo contro gli arbitri".

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