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Mafia nel Nisseno, La Quatra torna in carcere

Ritenuto dalla Procura uno dei capi storici della mafia di Sommatino. Arrestato dopo la sentenza che lo condanna all’ergastolo per l’omicidio Iannì

Caltanissetta. Torna in carcere Francesco La Quatra, 75 anni, ritenuto dalla Procura di Caltanissetta uno dei capi storici della mafia di Sommatino. Il boss è stato arrestato dai carabinieri a seguito della sentenza emessa dalla Corte di Cassazione, che ha confermato la condanna all'ergastolo per il suo ruolo nella pianificazione dell'omicidio di Francesco Iannì, ucciso a colpi d'arma da fuoco in contrada Niscima a Caltanissetta, nel settembre 1990.
Dei quattro condannati all'ergastolo per l'omicidio Iannì Francesco La Quatra era l'unico a non essere in carcere viste le sue condizioni di salute e l'età avanzata. Ma dopo la sentenza della Cassazione, che ha reso definitivo l'ergastolo, l'ufficio esecuzioni penali del Tribunale nisseno ha emesso un ordine di carcerazione che i carabinieri di Sommatino hanno eseguito. La Quatra, per il momento è nel carcere Malaspina di Caltanissetta, me è probabile che non ci resterà per molto; si attende infatti il pronunciamento del magistrato di sorveglianza sulla misura cautelare viste le precarie condizioni di salute dell'anziano boss. All'ergastolo sono stati condannati anche il boss Giuseppe "Piddu" Madonia di Vallelunga, del quale La Quatra era un fedele collaboratore e i gelesi Antonio Rinzivillo e Pasquale Trubia. Pene più lievi per i pentiti Ciro Vara di Vallelunga (10 anni), Salvatore Ferraro di Caltanissetta (16 anni) e Calogero Pulci di Sommatino (18 anni). Proprio quest'ultimo era un soggetto molto vicino a Francesco La Quatra.
Ciccio Iannì venne ucciso, secondo gli inquirenti, perché ritenuto appartenente alla vecchia mafia che si opponeva all'avvento dei corleonesi di Totò Riina, del quale, invece, era alleato "Piddu" Madonia.

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