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Frane, Bertolaso a San Fratello: "Lo Stato c'è e ci sarà"

Il capo della protezione civile in Sicilia nel comune del Messinese dopo l'emergenza. "Il paese non scomparirà e i suoi abitanti torneranno a viverci"

San Fratello. Lo Stato c'é e ci sarà, in Sicilia e in Calabria, e farà fino in fondo il proprio dovere perché non ci sono emergenze di Seria A o di Serie B. Lo assicura il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, durante i sopralluoghi compiuti nel Messinese e nell'incontro a Lamezia Terme sull'emergenza calabrese. "San Fratello non scomparirà e i suoi abitanti torneranno ad abitarvi", annuncia Bertolaso dopo il sopralluogo compiuto, assieme al presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, nel paese dei Nebrodi 'ferito' da uno smottamento, "un terremoto lento", che ha lasciato 1.500 persone senza casa. Bertolaso punta il dito sull'intervento umano e invita tutti all'unica via da seguire: la prevenzione. Certo la situazione non è semplice: 50 milioni di metri cubi di terra si sono spostati a San Fratello, creando quella che il capo della Protezione civile definisce "la più grande frana della Sicilia" ancora in leggero movimento. Per questo, spiega, "non posso garantire a tutti il rientro a casa, ma certamente resterete a San Fratello" e, sottolinea, "parliamo di mesi e non di anni". I primi 30 giorni passeranno per "fare una giusta diagnosi", poi, assicura, "ci saranno gli interventi di ricostruzione".

Ci saranno edifici da abbattere perché irrecuperabili: un centinaio di abitazioni secondo la protezione civile regionale, e ci sono anche la chiesa di San Nicola e le scuole elementare e media.    Il pensiero di Bertolaso è in sintonia con quello del presidente Lombardo: "I cittadini di San Fratello - dice il governatore - dovranno continuare a vivere nel loro paese. Si dovrà trovare un posto in una zona 'a prova di bomba' dove costruire le case che serviranno a chi è rimasto senza".  Per il capo della protezione civile il sopralluogo sui Nebrodi è stato anche il primo ritorno al contatto diretto con le vittime di eventi calamitosi dall'avvio dell'inchiesta in cui é indagato ed è stato un autentico 'bagno di folla'. Il suo discorso al Comune è stato lungamente applaudito. Molti hanno voluto essere "confortati" direttamente da lui. Come un'anziana del posto, Angela Carroccetto, che prima invoca "l'intervento di Berlusconi" poi abbraccia commossa il capo della protezione civile per "ringraziarlo per il lavoro che sta facendo". E quando Bertolaso annuncia "a fine marzo tornerò, se ci sarò ancora..." la gente scatta nella sala consiliare applaudendo e urlandogli di "non mollare", ma di "restare per continuare a lavorare perché sei un asso".   

 Era stato il sindaco di San Fratello, Salvatore Sidoti Pinto, a parlare dell'inchiesta del G8 invitando tutti a dire "basta  gettare fango su Bertolaso, uno che lavora sempre".    Il capo della Protezione civile ha anche visitato un altro paese dei Nebrodi che ha riportato danni per il maltempo, Tortorici, e poi si è recato a Giampilieri, la frazione di Messina, travolta da una frana il 1 ottobre del 2009 che fece 31 morti e sei dispersi. Per Giampilieri, conferma Bertolaso, "non ci sono problemi di fondi" per gli interventi da fare e, comunque, valuta che "si è già lavorato bene". Subito dopo Bertolaso è stato in Calabria dove si sono verificate nuove frane, con sgomberi di abitazioni tra Cosenza e Catanzaro, e dove per precauzione è stato deciso il rinvio del rientro a Maierato dei suoi abitanti. "Non stiamo perdendo neanche un minuto per cercare di dare seguito agli impegni che abbiamo preso per fare fronte ai danni del maltempo in Calabria, anche perché i fondi ci sono", dice Bertolaso incontrando a Lamezia Terme il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, che parla di "impegno importante del governo", e i presidenti della Province, i prefetti e i sindaci dei Comuni che hanno subito danni. Domani il capo della protezione civile sarà ancora in Calabria per dei sopralluoghi nelle località in cui si registrano le situazioni più critiche.

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