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"I meno intelligenti? I siciliani"

Lo studio del professore britannico Richard Lynn afferma che nell'Isola a parità di istruzione e reddito c'è il quoziente intellettivo più basso

Palermo. “I siciliani? Sono i meno intelligenti d’Europa”. Umberto Bossi si sarà fregato le mani davanti all’ultima ricerca di Richard Lynn, docente di psicologia all’università dell’Ulster, a Coleraine, in Irlanda. Adolf Hitler, invece, avrebbe riso sotto i baffi sentendone le cause. “Con ogni probabilità – dice lo studio di Lynn – dovuto alla mescolanza genetica con popolazioni del Medio Oriente e del Nord Africa”.
Insomma per il professore britannico, come si legge nell’ultimo numero della rivista scientifica ‘Intelligence’, a parità di statura, istruzione e reddito, da nord a sud l’intelligenza media della popolazione scende partendo dal Friuli dove il quoziente intellettivo (QI) è pari a 103 per toccare il punto più basso in Sicilia, dove è pari a 89. Chissà cosa ne penseranno a Capo Passero.
Lynn, una specie di Lombroso contemporaneo, già in precedenza aveva esposto le sue discutibili teorie. Negli anni Settanta premiò gli orientali definendoli più intelligenti dei bianchi e a metà degli anni Novanta sostenne nel libro ‘La curva a campana’ che nella popolazione di colore, hanno un quoziente intellettivo più alto coloro che hanno una pigmentazione più chiara, a causa del mix con i geni caucasici.
E adesso la ricerca pubblicata da ‘Intelligence’ attraverso la quale Lynn spiega che “il grosso della differenza nello sviluppo economico tra nord e sud può essere spiegato con la variabilità del quoziente intellettivo”. Il docente emerito assesta il colpo di grazia finale affermando che “nel sud Italia la qualità del cibo è più scadente, si studia meno, ci si prende meno cura dei figli e che almeno dal 1400 il Meridione non partorisce "figure di spicco" nelle arti e nella politica”. Con buona pace di Leonardo Sciascia, Luigi Pirandello, Giovanni Verga, Salvatore Quasimodo, Gesualdo Bufalino, Luigi Capuana, Antonello da Messina, Renato Guttuso, Giacomo Serpotta, Ernesto Basile, Vincenzo Bellini, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino. Possono bastare?

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