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Il siciliano rapito in Venezuela, indagini su un precedente

La polizia cerca un anche nesso con il rapimento del nonno di Francesco Giunta, avvenuto nel 2004

Caracas. La polizia dello Stato di Zulia dove, domenica sera, a Ciudad Ojeda, è stato rapito il giovane italo-venezuelano, originario della provincia di Messina, Francesco Giunta, di 22 anni, stanno vagliando "tutte le ipotesi" senza escludere un legame con il sequestro di suo nonno, avvenuto nel 2004.
Il funzionario, Cesar Gomez, capo del Corpo di investigatori del "Cicipc", ha precisato che gli inquirenti - che hanno preso contatto con i familiari del giovane rapito - insieme con la squadra antisequestri stanno conducendo le indagini "senza scartare nessuna ipotesi", compresa un'eventuale pista che abbia a che vedere con il rapimento del nonno.
Nel 2004, nella stessa città, era stato rapito l'allevatore di suini Francesco Giunta, nonno e omonimo del giovane. Due mesi dopo, la polizia riuscì a liberarlo mentre si trovava in una rozza tenda nelle vicine montagne. Vennero arrestati due colombiani, un uomo ed una donna, condannati poi a 10 anni di prigione. Sentenza che, però, è stata poi annullata.
Secondo i media locali, a causa delle continue minacce di sequestro subiti dalla famiglia Giunta, diversi suoi componenti sono ritornati in Sicilia.
Giunta, riferiscono ancora media venezuelani, è stato rapito da quattro uomini armati che lo hanno intercettato mentre si stava per accomiatare dalla fidanzata Karina Rojas, che aveva accompagnato in auto a casa, situata nella zona centrale della città, dopo essere stato con lei a messa. Accorsi alle sue grida, un fratello ed un amico di lei hanno tentato invano di inseguire i sequestratori.

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