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Rossi: con la Roma non sarà una partita chiave

Il tecnico alla vigilia della sfida contro i giallorossi: "Non voglio voli pindarici in caso di vittoria, né sconforto in caso di sconfitta"

Palermo. Magari, intimamente, non sarà per Delio Rossi una partita come tutte le altre, ma non ditegli che si tratta di un derby personale, quello di domani allo stadio Olimpico contro la Roma. È vero, Rossi è stato sulla panchina della Lazio per quattro stagioni, togliendosi spesso molte soddisfazioni nelle stracittadine della capitale, e per di più «partendo sempre da sfavorito, perché la Roma ha avuto, negli ultimi anni, un organico più forte di quello della Lazio», come lo stesso Rossi ha ammesso oggi in conferenza stampa al Tenente Onorato, prima della partenza per Roma, dove domani affronterà i giallorossi, allenati dal Claudio Ranieri. Ma ora non è il caso di rivangare il passato per il mister rosanero.
«Per me non sarà un derby, perché oggi alleno il Palermo e sono abituato a pensare sempre al presente e al futuro». E non lo spaventa neanche un’accoglienza, che, di certo, non sarà al miele, come gli è capitato quando col Palermo ha fatto visita alla Lazio, in occasione degli ottavi di Coppa Italia. «Magari ora starò anche più simpatico ai tifosi della Roma, dato che non alleno più la Lazio. E poi a Roma ho sempre ricevuto attestati di stima anche dai tifosi giallorossi». Quello con la Roma, dunque, non sarà un derby e neanche il crocevia della stagione come molti hanno detto, ma sicuramente una di quelle quindici finali che aspettano il Palermo da qui alla fine. «Non sarà assolutamente una partita chiave. Non voglio voli pindarici in caso di vittoria, né sconforto in caso di sconfitta. Anche perché dopo ci saranno ancora altre quattordici partite e i cavalli si devono vedere all’arrivo», ha detto Rossi, che ha poi dato la ricetta per fare risultato a Roma. Una ricetta che vale ogni volta che bisogna affrontare una grande squadra. «Bisognerà correre più di loro e ci dovremo disporre bene tatticamente. Poi servirà, certamente, una prestazione sopra le righe, oltre la media. È l’unico modo per battere le grandi squadre». Battere una grande come la Roma, in trasferta, potrebbe dare la spinta decisiva nella corsa alla Champions, come ha affermato Cavani in settimana. Gli fa eco il presidente Zamparini, che crede in questo traguardo, ma non fate questi discorsi a Delio Rossi. «È giusto che presidente, società e tifosi pensino in grande. Mi stupirei se fosse il contrario. E sono contento quando fanno la stessa cosa i giocatori, perché vuol dire che hanno acquisito consapevolezza nei proprio mezzi. Ma come ho detto più volte, oltre a dire, bisogna soprattutto fare».  

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