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Olimpiadi, è il giorno dell'inaugurazione

A Vancouver stanotte alle tre la cerimonia che apre la rassegna sportiva. Impegnati cinquemila atleti di 80 nazioni. L'Italia ne porta 109

Vancouver. È il giorno delle Olimpiadi. Scattano stanotte con la cerimonia inaugurale a Vancouver. Saranno impegnati cinquemila atleti di ottanta nazioni. In programma 86 gare in 16 discipline. La spettacolare cerimonia che aprirà la rassegna andrà in onda stanotte alle tre ora italiana. Gli azzurri sfileranno con il numero 43.
L'Italia, tra i suoi 109  azzurri propone doppioni tutt'altro che casuali. Ci sono i fratelli Manfred e Manuela Moelgg che nello sci alpino portano avanti i colori speciali di San Vigilio di Marebbe, la splendida cittadina delle Dolomiti innamorata dei suoi campioni. Non è  immune da parentele agonistiche nemmeno Peter Fill, tra i primi a mettere gli sci qui in Canada nella libera, al rientro dopo un  infortunio al ginocchio che aveva messo a rischio i suoi Giochi  fino a meno di un mese fa: sua cugina è Denise Karbon, icona  della formazione rosa che spera un giorno di tornare 'valanga'.
Alla vigilia dei Giochi un brutto incidente in coppa del mondo ha invece separato le Fanchini: Nadia, sfortunata, è finita ko e a Whistler gareggerà solo sua sorella Elena. Osservata  speciale è un' esordiente di buona famiglia, 19 anni e un cognome che non tradisce appieno le sue origini: si chiama Federica Brignone, ma sua mamma è quella Ninna Quario che alla  fine degli anni '70 faceva volare l'altra metà del cielo delle  nevi.
Parenti eccellenti, anche se ormai ormai ex atleti, per la stellina del ghiaccio, Carolina Kostner, cugina della sciatrice Isolde e per Giorgio Di Centa, due ori a Torino, portabandiera a Vancouver e fratello di Manuela, altra ex grande del fondo  azzurro.
Nello slalom donne gareggia Chiara Costazza, il tecnico si chiama Stefano Costazza. Non saranno consanguinei? Ovviamente sì, cugini. E Fabio e Renato Pasini cosa condividono oltre alla specialità (il fondo)? I genitori, che non è poco. Tra cognomi che si ripetono e amori di lungo corso quelli in scena sulla  neve di Vancouver sembrano quasi Giochi di famiglia. Infatti  anche all'estero non scherzano, tutt'altro: la prova è nella scelta matrimoniale del norvegese Ole Einar Bjorndalen, il campione di biathlon più titolato della storia. Sua moglie, biatleta anche lei, si chiama Nathalie: è una delle sorelle Santer, un'altra dinastia dello sport azzurro. Ma almeno qui il conflitto di interessi nel medagliere è evitato: a Vancouver nessuna delle Santer sarà in gara.

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