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Ciancimino: "Per mio padre Berlusconi era ricattabile"

Lo dice, in un verbale reso alla dda di Palermo il 7 gennaio scorso, il figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito. Le dichiarazioni, trasmesse alla procura generale, sono state depositate ai giudici della corte d'appello che processano il senatore Marcello Dell'Utri

Palermo. "Mio padre definiva Silvio Berlusconi un soggetto ricattabile perché per una serie di eventi si era trovato a usare finanziamenti o garanzie finanziarie che erano state create da una serie di persone che erano per benissimo negli anni in cui avevano investito, ma poi nel tempo si sa che vengono coinvolti in indagini". Lo dice, in un verbale reso alla dda di Palermo il 7 gennaio scorso, Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito. Le dichiarazioni, trasmesse alla procura generale, sono state depositate ai giudici della corte d'appello che processano il senatore Marcello Dell'Utri. La ricattabilità di Berlusconi - secondo Ciancimino - deriverebbe dagli investimenti di Cosa nostra e in particolare dei capimafia Stefano Bontade e Giovanni Teresi in Milano 2. Il teste dice di avere appreso il particolare dal padre. "Mi disse - aggiunge - che Dell'Utri portò Bontade e Teresi ad investire in Milano 2".  Il teste parla di una sorta di "accerchiamento che Dell'Utri faceva nei confronti del cavaliere: usare fondamentalmente dei personaggi che in un momento storico erano praticamente puliti che per una serie di eventi erano poi stati coinvolti in indagini".

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